Il gioco delle strategie USA nella guerra in Ucraina spiegato dal reporter Hersh che per una vita si è occupato di segreti militari, servizi e intelligence
di Antonio Amorosi – La guerra in Ucraina appare sempre di più una guerra economica degli USA contro l’Europa. Questa è in soldoni l’analisi dell’ex premio Pulitzer e giornalista americano Seymour Hersh che vede nella strategia distruttiva della CIA e degli USA, guidati da Joe Biden, una possibile fine anche della NATO.
La distruzione dei gasdotti è stata autorizzata il 26 settembre 2022, gli avrebbe confidato una fonte dell’Intelligence USA e come in un film di spionaggio anni ‘70 del secolo i documenti che provano gli atti e le mosse degli organismi USA, tutti assolutamente cartacei e dattiloscritti, sono stati distrutti.
Nei fatti i gasdotti Nord Stream 1 e 2 sono stati colpiti un anno fa da un commando di sommozzatori della CIA, con l’aiuto della marina norvegese. Dopo una digressione ironica sulle critiche piovutegli addosso visto che le sue fonti sono “coperte”, Hersh racconta che tante altre volte in carriera ha lavorato in questo modo, senza ricevere alcuna critica. D’altronde le mosse della CIA non vengono annunciate nei telegiornali della sera. E le smentite della Casa Bianca sta nel gioco delle parti. Ha poco senso l’enfasi che i giornali mainstream mettono su tali smentite: cosa vi aspettate? Che ammettano?
Seymour Hersh, una carriera ricca di premi e riconoscimenti, racconta anche tecnicamente come i due gasdotti, che fornivano energia alla Germania e all’Europa, siano saltati per un timore e in parte per una ritorsione. L’operazione serviva per tenere i tedeschi lontani dai russi e partecipi della guerra in Ucraina.
“Quindi il presidente ha sferrato un duro colpo all’economia della Germania e dell’Europa occidentale”, gli ha riferito il funzionario dell’Intelligence USA. Bloccare la Germania da un possibile riavvicinamento a Putin era prioritario. La disastrosa condizione economica di Berlino, la Germania è in recessione tecnica, avrebbe potuto far fare marcia indietro ad Olaf Scholz e tradire le promesse di abbandono dell’energia russa, una volta Putin avesse attaccato l’Ucraina. Cosa che Putin ha poi realmente fatto. Così gli USA hanno fatto saltare tutto, fine dei giochi.
Inizialmente, spiega Hersh, “la politica della Casa Bianca era quella di dissuadere la Russia da un attacco”, proprio con la minaccia di far saltare i gasdotti, ha spiegato sempre a Hersh la fonte.
L’economia tedesca è fortemente dipendente da quell’energia. Ma il piano non ha funzionato così le bombe, già piazzate in precedenza dai sommozzatori, sono state attivate a settembre. In quel momento il flusso di gas russo verso la Germania, attraverso il Nord Stream 1, era già stato rallentato dalla Russia in risposta alle sanzioni Occidentali. Con la distruzione dei gasdotti i tedeschi non possono avere ripensamenti.
“L’amministrazione Biden ha fatto saltare in aria gli oleodotti”, racconta Hersh, “ma l’azione ha avuto poco a che fare con la vittoria o la fine della guerra in Ucraina. È il risultato dei timori alla Casa Bianca che la Germania vacilli e accenda il flusso del gas russo e che la Germania e poi la NATO, per ragioni economiche, cadano sotto l’influenza della Russia e delle sue vaste ed economiche risorse naturali. E così seguì il timore finale: che l’America perdesse il suo primato di lunga data nell’Europa occidentale”
L’amministrazione Biden ovviamente non ha riconosciuto né la propria responsabilità per l’attentato all’oleodotto né lo scopo del sabotaggio. Ma non l’ha mai fatto in nessun altra guerra passata. Perché dovrebbe farlo ora? A cosa servirebbe allora la propaganda unilaterale dei media mainstream Occidentali?
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