Processato perchè deteneva 2.622 dosi di droga dello stupro, giudice lo assolve

giustizia

“Dall’avvio dell’attività di questo governo è iniziato un lavoro di prevenzione, sul fronte delle dipendenze, che punta a far crescere la consapevolezza – ancora scarsa – sui danni, talora irreversibili, derivanti dall’assunzione di droga. Il lavoro viene svolto con le comunità, con i Serd e con le principali strutture di ricerca. Desta perciò sconcerto leggere sentenze come quella del tribunale di Roma, resa oggi nota dai media, che ha assolto un trentunenne che deteneva una quantità di Gbl, la c.d. ‘droga dello stupro’, sufficiente per ricavarne 2.622 dosi, con la motivazione che l’imputato ne avrebbe fatto uso per affrontare i suoi problemi psichici.

Un approccio serio e scientifico suggerisce che i problemi psichici, e non solo quelli, con l’uso di stupefacenti peggiorano, oltre a produrre danni verso altri, incolpevoli. Un approccio serio e scientifico è richiesto a tutti, a cominciare dai giudici. Questo dipartimento è pronto a fornire collaborazione e consulenza aggiornata a chiunque le richieda”. Così, in una nota, il Dipartimento per le politiche antidroga della presidenza del Consiglio.  ADNKRONOS