Sardegna, arrestato anche primario: in ospedale incontri tra presunti criminali

carabinieri ros

CAGLIARI – Sono tre le presunte associazioni criminali smantellate con l’operazione del Ros “Monte Nuovo“. Dei 31 arrestati, in otto devono rispondere di associazione per delinquere di stampo mafioso, in sei di associazione segreta e altri 14 di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga.

Per alcuni degli indagati ci sono più contestazioni come per l’ex assessora regionale dell’agricoltura, Gabriella Murgia e il primario di Cagliari, Tommaso Girolamo Cocco, entrambi finiti in carcere insieme con Alessandro Arca, Nicolò Cossu, Tonio Crissantu (nipote di Graziano Mesina), Vincenzo Deidda, Mario Antonio Floris, Battista Mele, Giovanni Mercurio, Giuseppe Antonio Mesina, Desiderio Mulas, Paolo Murgia e Alessandro Rocca.
Ai domiciliari sono finiti, invece, Vito Maurizio Cossu, Andrea Daga, Alice Deidda, Alessia Deidda, Antonio Fadda, Giuseppe Paolo Frongia, Anna Gioi, Raffaele Gioi, Salvatore Gioi, Marco Lai, Tomas Littarru, Antonio Marteddu, Riccardo Mercuriu, Serafino Monni, Marco Muntoni, Antonio Michele Pinna, Paolo Sale, Marco Zanardi.

Facevano gli “spuntini”, anche all’interno dell’ospedale Binaghi di Cagliari, che era diventato uno dei luoghi di incontro tra i presunti criminali, il medico e l’ex assessora regionale arrestati oggi nel corso dell’operazione del Ros.

“Abbiamo accertato diversi incontri – ha detto il tenente colonnello Giorgio Mazzoli, comandate del Ros di Cagliari, nel corso della conferenza stampa – a cui hanno preso parte anche loro più volte”.

Secondo gli investigatori con questa indagine si è coperta una “saldatura” tra due mondi considerati inconciliabili: quello della criminalità legato al traffico di droga o a quello che era l’Anonima sequestri, con alcuni membri delle istituzioni.

“Questa operazione dimostra un cambiamento del paradigma in cui si vedeva che la Sardegna aveva solo associazioni e bande modulari legate alle attività storiche come gli assalti ai portavalori e i sequestri – è stato spiegato in conferenza – adesso c’è un’associazione segreta di cui fanno parte questi membri delle istituzioni che avevano capacità di intervenire nelle decisioni degli enti locali”.  https://www.repubblica.it/