“Ho deciso di iscrivermi di nuovo al Pd perché condivido l’orientamento che il partito ha preso dopo l’elezione di Elly Schlein alla segreteria. Penso sia giusto dare una mano: la stagione del renzismo è definitivamente finita”. L’annuncio di Sergio Cofferati a ‘La Stampa’ scatena la rivolta dei riformisti dentro e fuori le file dem.
“Quando si entra o si torna in un partito – tuona via Twitter il senatore dem Filippo Sensi – sarebbe buona norma rispettare le persone che ci sono, che in questi anni hanno militato e lavorato per questo partito, le loro idee, le loro storie. Rispettando le persone si rispetta il Pd”.
Dura anche la reazione di Marianna Madia che sempre via social relica all’ex leader della Cgil citando una sua frase: “‘Se qualcuno nel Pd approva il Jobs Act deve spiegare qual è il contenuto riformista di quella brutta legge’ (cit. Sergio Cofferati). Ero responsabile Lavoro – ricorda Madia – nella prima segreteria Renzi. Pronta! Ad argomentare cosa siamo riusciti a fare e dove non siamo arrivati”.
In tema di Jobs Act arriva anche la replica della dem Lia Quarapelle: “Le riforme hanno sempre bisogno di un tagliando, alla luce delle cose che hanno funzionato e dei problemi nati nell’implementazione. La furia iconoclasta con cui alcuni – ultimo Cofferati – si scagliano contro il Jobs Act non aiuta a ragionare e guardare avanti”. ADNKRONOS