Migranti, il piano del Pd in 7 punti

Elly Schlein e Giorgia Meloni

Nel giorno del Cdm sui migranti, il Pd lavora intanto a una sua controproposta. Un pacchetto di misure di cui si è discusso stamattina in una riunione ad hoc della segreteria con mandato al responsabile Immigrazione, Pierfrancesco Majorino. “Giorgia Meloni – dice Majorino all’Adnkronos – è in imbarazzo per il clamoroso fallimento delle sue politiche sull’immigrazione. Si tratta di una ricostruzione delirante dei meccanismi di redistribuzione, la realtà è che non ha in mano nessuna soluzione”.

La controproposta Pd è articolata in un piano in 7 punti che prevedono
– la riforma del trattato di Dublino,
– la messa in atto di una Mare nostrum europea,
– il rafforzamento della cooperazione internazionale e accordi con Paesi terzi in cui il rispetto dei diritti sia garantito,
– la creazione “di canali d’ingresso legali a tutti i Paesi Ue” come contrasto al traffico di essere umani accanto a misure repressive,
– un piano di accoglienza diffusa da concordare con i sindaci,
– la riforma della Bossi-Fini
– e infine la piena attuazione della legge Zampa sui minori non accompagnati.

Sulla falsa riga di quanto anticipato oggi in una lettera ad un quotidiano da Schlein.

“Meloni mi accusa di fare propaganda, ma – scrive la segretaria del Pd – il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti. Capisco che sia nervosa oggi che Le Pen la silura da Pontida e deve applaudirsi da sola per non aver ottenuto nulla di nuovo rispetto alle politiche europee degli ultimi dieci anni”. Ma è l’opposizione tutta a mettere sotto accusa la premier Meloni. Dice Vittoria Baldino dei 5 Stelle: “Dovrebbero essere indagati per truffa elettorale se ne esistesse il reato”. ADNKRONOS