Sulla strage di Ustica il ministero della Difesa chiarisce che sette documenti non sono stati ancora “declassificati perché in attesa del nullaosta da parte degli enti originatori”.
Tutte le altre carte sono state già depositate all’Archivio di Stato oppure consegnate alla procura di Roma. La precisazione arriva dopo le parole del maresciallo in congedo dell’Aeronautica militare, Giuseppe Dioguardi. L’ex militare aveva parlato di documenti, classificati del Sismi, che ricostruivano quanto accaduto la notte del 27 giugno 1980, a disposizione del ministero.
La “direttiva Renzi”
“Tutti i documenti, di qualsiasi argomento, inerenti la strage di Ustica, in ottemperanza alla direttiva del 22 aprile 2014, nota come “Direttiva per la declassifica e per il versamento straordinario di documenti all’Archivio centrale dello Stato” (cd. “direttiva Renzi”) – informa la Difesa – sono stati declassificati e versati presso l’Archivio centrale dello Stato”.
I documenti non ancora declassificati
A seguito della direttiva, “è stata condotta, nel 2014, una ricognizione degli archivi della Segreteria speciale del Gabinetto del ministero della Difesa, dove sono stati rinvenuti 1.967 atti riferiti alla vicenda di Ustica. Documenti che sono stati tutti già versati, nel periodo 2015-2016, a eccezione di soli 18 documenti”: cioè gli 11 consegnati alla procura di Roma più i 7 in attesa di nulla osta dagli enti originatori.
Il documento rivenuto “nell’archivio Lagorio”
“Successivamente – prosegue il ministero – nel corso del 2022, a seguito della ricognizione del “Archivio Lagorio” (Lelio Lagorio era ministro della Difesa all’epoca di Ustica, ndr) è stato rinvenuto un unico documento ‘non classificato’ riferito alla vicenda in questione. Tale documento, che riporta una situazione a caldo dell’evento, redatta a favore del capo di Gabinetto del tempo, è in fase di versamento, che sarà effettuato alla prima data utile”. tgcom24.mediaset.it