Milano, 15 set. – Immagini duplicate in 8 articoli sul cancro pubblicati tra il 2018 e il 2022. Coautore: Orazio Schillaci, oggi ministro della Salute, al momento della pubblicazione dei testi in forze nella Facoltà di Medicina dell’università di Roma Tor Vergata. Il caso, emerso da un’inchiesta del ‘Manifesto’, approda su una delle riviste ‘bibbia’ della comunità scientifica, ‘Science’ che gli dedica un servizio. Titolo: “Possibile cattiva condotta nelle pubblicazioni scientifiche del ministro della Salute italiano“. La rivista spiega di aver “confermato le evidenze” raccolte “con esperti di integrità dell’immagine”, i quali “affermano che non ci sono dubbi sulle duplicazioni, anche se non è chiaro se fossero intenzionali”.
“Potrebbe essere trascuratezza nel tenere traccia di ogni immagine, o intenzionalità, perché le immagini si adattano sempre alla narrazione”, afferma Elisabeth Bik, una consulente per l’integrità scientifica. “In ogni caso, questo mette in dubbio l’accuratezza di altri risultati sperimentali di questo laboratorio”.
Dato che sono coinvolti “così tanti documenti, l’università dovrebbe indagare”, dice Bik. Schillaci è entrato a Tor Vergata nel 2001, diventando preside della facoltà di Medicina nel 2013 e rettore dell’università nel 2019. Esperto di medicina nucleare, è “un autore prolifico”, ricostruisce Science, con più di 400 articoli registrati in Scopus, database di letteratura scientifica. “Negli anni in cui furono pubblicati gli articoli con duplicazioni, ne produsse uno ogni 12 giorni” e “ha continuato a pubblicare da quando è diventato ministro nel 2022”.
Le duplicazioni denunciate dal Manifesto includono casi in cui la stessa immagine viene presentata per mostrare cellule provenienti da neoplasie o tessuti diversi; o ancora ci sono immagini che si sostiene rappresentino cellule di pazienti diversi e che in realtà sono la stessa immagine con un cambio di scala. Schillaci, riferisce Science, “non ha risposto a una richiesta di commento”. Ma ieri ha affermato a margine di un evento di non essere preoccupato e di non aver manipolato nulla. “Le immagini non sono del mio laboratorio, ma di altri colleghi che non hanno fatto nulla di male”, ha aggiunto.
Le verifiche del Manifesto sono state condotte utilizzando su un campione di articoli in cui Schillaci compare come coautore un software chiamato ImageTwin per rilevare evidenze di duplicazione di immagini. Nell’analisi esaminata da Science, 8 documenti sono risultati problematici. Tra questi un articolo del 2021 pubblicato su ‘The Journal of Clinical Medicine’, che ha esplorato il potenziale di una tecnica radiografica per monitorare la distribuzione dei farmaci contro il cancro alla prostata. Un’immagine che si sostiene mostri cellule di cancro alla prostata nei topi è identica a un’immagine di uno studio del 2019 – anche questo con Schillaci coautore – che mostrerebbe invece cellule di cancro al seno.
La rivista cita altri esempi di immagini che appaiono duplicate. E riporta il pensiero degli esperti interpellati. Sia Bik che Jennifer Byrne, professoressa di oncologia molecolare all’Università di Sydney, affermano che le duplicazioni non sono il risultato di procedure sperimentali legittime. Potrebbero essere involontarie, secondo Mike Rossner, presidente della società di consulenza Image Data Integrity. “È possibile che l’autore abbia semplicemente preso il file sbagliato durante la preparazione del pannello con le figure”, afferma. Ma anche se si tratta di errori semplici, afferma Byrne, “quando un gruppo sembra commettere tali errori ripetutamente potrebbe indicare che i loro processi di gestione dei dati potrebbero essere difettosi”.
“È assolutamente necessario un panel indipendente” che analizzi il caso, evidenzia Daniele Fanelli, esperto di integrità della ricerca alla London School of Economics and Political Science. “Ciò che dovrebbe accadere in qualsiasi istituzione scientifica rispettabile è che un comitato indipendente senza conflitti di interessi indaghi e quindi emetta correzioni o sanzioni, se necessario”. Tor Vergata, aggiunge Science, non ha risposto a una richiesta di commento.
Non è chiaro chi abbia aggiunto le immagini duplicate negli articoli. Schillaci è indicato come autore corrispondente in 4 di quelli in esame, ma in tutte e 8 le pubblicazioni compaiono anche altri tre ricercatori di Tor Vergata. E secondo quanto dichiarato negli studi, il contributo di Schillaci varia dall’ideazione dell’opera, al correggerla e rivederla, alla ricerca e alla scrittura. Le duplicazioni, conclude la rivista scientifica, “sollevano tuttavia la questione se essere un rettore – o un ministro – sia compatibile con un’attività sperimentale altamente produttiva. È la questione con cui si confronta la comunità scientifica da quando il rettore dell’Università di Stanford, Marc Tessier-Lavigne, ha annunciato le sue dimissioni”, a luglio in seguito a un’indagine sulle pratiche del suo laboratorio. “Non puoi fare due lavori e farli bene entrambi”, chiosa Bik. (Adnkronos Salute)