Riceviamo e pubblichiamo
Egregio Direttore Manocchia,
considerati i silenzi della politica ma, soprattutto, della stampa sammarinese (in questo caso in maniera bipartisan) riguardo ad una delle pagine più pericolose per le finanze dell’enclave e di conseguenza per le tasche dei suoi cittadini, di chi comunque abbia affari in loco o ne abbia acquistato titoli di Stato, le chiedo:
– a suo avviso, a prescindere dal mutismo sull’argomento in Consiglio Grande Generale da parte di tutte le forze politiche, come mai nessuno dei vari giornalisti e/o blogger locali ad oggi ha mai pubblicato nulla in merito al caso Asset Banca e al mistero della mancata restituzione da parte della Repubblica di San Marino di quanto sequestrato a quella banca, a maggioranza azionaria italiana, chiusa illegalmente nel 2017 dalla sua Banca Centrale come già sentenziato in secondo grado dal Tribunale locale a Febbraio 2022?
– Come mai la stessa Banca Centrale non è ancora stata invitata a rispondere delle proprie azioni attraverso il risarcimento di quanto provocato con i sequestri di cui sopra, oltretutto messi in atto proprio da quella “cricca” di cui alcuni dei sopracitati si occupano con solerzia e dovizia di particolari legati ad altre vicende?
– Perché gli stessi azionisti, soci e correntisti ancora non sono ricorsi alle vie legali per ottenere quanto illegittimamente sottrattogli nel 2017?
– Cosa sta facendo l’attuale Governance di BCSM in merito a questo enorme vulnus finanziario che rischia di colpire i sammarinesi e chiunque abbia investito in RSM, magari acquistandone i bond?
Queste domande e i silenzi di cui sopra, oltre che ricordare ai sammarinesi e non solo l’esistenza del mistero che da più di un anno e mezzo avvolge la vicenda Asset Banca, credo possano dare l’esatta dimensione dell’attendibilità dell’informazione dell’enclave visto che, a rigor di logica, chiudere illegalmente una banca e sequestrarne i beni è cosa ben diversa che farlo nei confronti di privati, magari stranieri, non in grado di reagire poiché forse il sottratto violava norme antiriciclaggio e alzare il polverone poteva causargli ulteriori danni in Patria.
Se i danni a un privato infatti si possono calcolare nell’ordine di qualche milione, magari una decina ma non di più, quelli ad un Istituto di Credito, a quanto pare più che garantito finanziariamente ed addirittura disposto ad aumento di capitale proprio prima dell’illegittimo provvedimento comminatogli da BCSM, a che quote possono arrivare? Due o trecento volte tanto? O forse di più? E di tali somme chi ne dovrebbe rispondere se non lo Stato e la sua Banca Centrale e quindi in ultima istanza, come al solito, i cittadini? Dall’enormità di tutto ciò e di quanto potrebbe scaturirne si evince che magari un trafiletto al riguardo sarebbe stato bene pubblicarlo o no?…
Ricordiamo infatti che al momento gli attivi e i passivi di quella banca già al centro dello scandalo Re Nero – e che a sua volta contiene quanto relativo a Banca Commerciale Sammarinese – comprensivi dei rapporti giuridici, continuano ad essere in pancia a CarispSM, oggi probabilmente una delle destinatarie delle liquidità che si verranno a creare grazie all’operazione NPL in mano a JP Morgan e Guber Banca, ma anche in odore di vendita a chissà chi, con conseguente ulteriore inscatolamento in matrioska sempre più complessa per chiunque volesse far chiarezza sugli accadimenti che hanno coinvolto le due banche sammarinesi sopracitate e i loro rapporti con politica e BCSM stessa.
E quindi torniamo al punto di partenza, perché i cittadini sammarinesi non possono sapere perché siedono su di una bomba finanziaria di quelle proporzioni, perché i vari strombazzatori pro domo propria non emettono un singolo suono sul mistero che avvolge Asset Banca?
Lascio a lei e ai suoi lettori, soprattutto quelli del piccolo enclave, l’ardua risposta sia sul caso che sui silenzi in merito da parte degli “attenti” – o ingenui? – commentatori di fatti e fattacci sulle testate locali.
PS: in merito alla mia richiesta di anonimato in calce alle mie lettere a lei tutte comunque firmate tenga presente che, per la cronaca, la RSM non viene neppure presa in considerazione da Reporters Sans Frontieres quando stila la sua classifica della Libertà di Stampa nel mondo e questo, oltre ovviamente a rivii a giudizio di giornalisti locali, denunce intimidatorie ad altri parrebbe dirla lunga (e da un pezzo https://www.libertas.sm/angelica-bezziccari-linformazione-di-san-marino-il-volo-di-un-moscone/ ) visto che ad esempio Andorra e Malta ci sono…
“In general, these countries suffer from a persistent lack of transparency that consistently negatively affects the work of local journalists.” https://www.thenewfederalist.eu/freedom-of-the-press-in-europe-s-microstates-a-complex-situation?lang=fr
Lettera firmata