Milano – Salta per la seconda volta la mozione regionale promossa da Fratelli d’Italia contro le carriere alias nelle scuole e nelle università, quella che permette agli studenti di utilizzare un nome fittizio, che corrisponde all’identità di genere, nella burocrazia interna (registri, libretti di classe, documenti e così via). A mezzogiorno e mezza di giovedì 7 settembre, termine ultimo per depositare la mozione in vista della seduta del consiglio regionale di martedì prossimo, la mozione non è stata presentata. In precedenza, a luglio, era stata ritirata e rinviata dopo alcune polemiche.
Qualche giorno fa, in vista della discussione di settembre, un consigliere di Fratelli d’Italia, l’ultra-cattolico bergamasco Pietro Macconi, aveva inviato un’email ai dirigenti scolastici lombardi preannunciando la mozione, e sottolineando che, a suo dire, il nome fittizio non sarebbe legale. Ora, però, a meno che Fdi non chieda la discussione urgente martedì stesso, diventa assai improbabile che il consiglio regionale se ne occupi.
“Quella mozione era talmente discriminatoria e scritta male che anche il resto della maggioranza se n’è vergognato”, il caustico commento di Paola Pizzighini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle: “È la seconda volta che Fratelli d’Italia prova a fare propaganda su questo argomento, salvo poi tornare vergognosamente a nascondersi. Confidiamo sia l’ultima”.
E per Luca Paladini e Michela Palestra (Patto Civico) è “auspicabile che una parte consistente dei consiglieri di centrodestra abbia ben compreso come la difesa del sistema scolastico non passi dall’attacco ai diritti delle persone transgender”.
“Viviamo un mondo pieno di discriminazioni: che almeno la scuola rimanga un luogo dove ogni persona possa essere aiutata e sostenuta per essere pienamente se stessa”, afferma Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra: “Spero che questa vicenda sia definitivamente chiusa e che finalmente si lavori per dare soluzioni ai problemi e non per crearne di nuovi. In caso contrario siamo pronto per tornare a opporci in consiglio regionale e nelle piazze”.
Che cos’è e dove vien e usata la carriera alias
La carriera alias prevede che lo studente possa utilizzare un nome fittizio che corrisponda all’identità di genere nella burocrazia interna (documenti, registri di classe e così via). La strada era stata aperta dalle università, per poi essere accolta anche in varie scuole. Nella mozione presentata da Fratelli d’Italia si leggono anche considerazioni giuridiche sul cambio di nome, regolato dal codice civile solo nei casi e con le formalità previste dalla legge e quindi non in ambito scolastico: va però detto che la carriera alias non interviene giuridicamente sul ‘prenome’ anagrafico, ma solo a livello pratico per rendere più semplice la vita dello studente a scuola o in università.
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