L’ANTIMODERNITÀ ATTUALE DI SAN PIO X

SAN PIO X

di Daniele Trabucco – Una certa storiografia postconciliare colloca il pontificato del grande Papa san Pio X, pontefice della Chiesa universale dal 1903 al 1914, all’interno della categoria dell'”intransigentismo”, della avversione verso la modernità e le novità che questa portava con sè (Cfr. D. MENOZZI, I Papi del ‘900, Giunti Editore, 2000). In realtà, Papa Sarto, che si trova a vivere alle “soglie del secolo breve” (Sanguinetti), non poteva certamente accettare il paradigma della modernità, i cui effetti si vedono oggi in tutta la loro drammaticità, consistente nella negazione del principio di realtà e di non contraddizione.

In altri termini, un paradigma che rifiuta il realismo filosofico e, dunque, la possibilità, in una certa misura, di conoscere le essenze degli enti e le cause del reale. San Pio X, pertanto, non puó non rifiutare il carattere antimetafisico ed antirealistico della modernità. Ed è proprio dal carattere cangiante del moderno che deriva la condanna dell’eresia modernista, in particolare con la Lettera Enciclica “Pascendi dominici gregis” dell’08 settembre 1907 nella stesura della quale ebbe un ruolo fondamentale Padre Joseph Lemius (1860/1923) missionario degli oblati di Maria Immacolata.

Contro la ragione ristretta dei modernisti, che sfocia nell’agnosticismo, Pio X promuove una visione “allargata” della stessa (su cui insisterà anche Papa Benedetto XVI), capace cioè di cogliere oltre la realtà fenomenica e di controbattere al principio di immanenza, il secondo aspetto del modernismo, per cui l'”io” è il senso ultimo e fondamentale degli atti umani (da qui le odierne folli teorie gender, l’aborto, l’eutanasia, le unioni civili: tutto in nome del personalismo).

Se tutto è riconducibile all’esperienza dell’io, anche la fede assume allora una dimensione soggettivistica che relativizza i sacramenti e lo stesso ruolo della Chiesa. Papa Sarto si accorge di questi pericoli e con grande lucidità li condanna, conscio che il mondo e le sue “filosofie e teologie luciferine” non potranno mai far venir meno il fine ultimo della Ecclesia Christi: la “salus animarum”. All’intercessione del Papa san Pio X, dunque, affidiamo la Chiesa ed i suoi figli che, anche a causa di pastori non all’altezza e poco preparati (per i quali, peró, siamo chiamati a pregare), vivono in mezzo alle tempeste quotidiane della modernità e dei suoi idoli.

Daniele Trabucco – Costituzionalista