Un deja-vu quotidiano. Nonostante i controlli quotidiani, l’Esquilino sembra essere sempre più terra di nessuno. O meglio, di tutti, ma non più dei residenti. Così si sente chi vive lì da generazioni e che ha visto uno degli storici rioni di Roma cambiare – in peggio -, nel corso degli anni. Il sentimento è comune. Gli abitanti del quartiere, che rivendica di essere uno dei più inclusivi della Capitale, sono stanchi: hanno paura e già in parecchi hanno deciso di lasciare la propria casa, venderla e trasferirsi altrove. D’altronde le scene di degrado sono all’ordine del giorno.
Dalla stazione Termini a via Giolitti, da via Marsala a via Turati, passando per via Gioberti e via Mamiani. Zone centrali, che sono il cuore dell’Esquilino e che per molti sono ormai “perse”.
Doccia nudo nel cortile condominiale
L’ultima denuncia arriva da via Enrico Cialdini. Lì, in un cortile condominiale – uno dei tanti dotati di fontane nel quartiere – un uomo si è spogliato e si è fatto una doccia nel vialetto dove affacciano i palazzi e davanti ad anziani, donne e bambini. Una routine che quella stessa persona già portava avanti. “È tornato”, è stato infatti il commento dei residenti che in passato avevano chiamato polizia e carabinieri, denunciando la presenza di quell’uomo che si denudava e si lavava nello spazio condominiale. Le forze dell’ordine lo portarono via, ma ora la scena è tornata a ripetersi. Doccia open air a costo zero.
Posti letto sui pianerottoli
Così come “a disposizione” sono altri spazi condominiali, quelli degli androni dei palazzi e dei pianerottoli dove alcune persone si ritrovano, bevono una birra e fumano una sigaretta. Un happy hour in uno spazio privato. Ma c’è di più: in una traversa di via Giolitti gli spazi condominiali la notte verrebbero trasformati in ostelli abusivi. Secondo diverse testimonianze, infatti, le zone tra un portone e l’altro verrebbero affittate a prezzi modici per dare un posto sicuro a qualcuno per la notte. Un via vai di persone che ha trasformato l’Esquilino in un grande hotel.
“L’Esquilino come il Bronx degli anni 80”
I residenti, esasperati, sono stanchi come racconta Antonella Panfilio: “Vivo in questo quartiere da anni. Quand’eravamo più giovani facevamo tardi e non avevamo mai paura di tornare a casa. Adesso cerco sempre di rientrare prima che faccia buio. L’Esquilino sembra il Bronx, ma degli anni ottanta“. È stata lei a mettere sul gruppo Facebook di quartiere ‘Sei dell’Esquilino’ nel pomeriggio di domenica la foto dell’uomo nudo che si faceva la doccia nel cortile condominiale di via Cialdini: “Nel cortile di casa mia lo abbiamo mandato via spessissime volte, chiamando pure le forze dell’ordine e il Comune. E niente, gli piace fare i suoi bisogni tra le piante, lavarsi e stendere i suoi panni. Poi si veste e se ne va”. Un post che ha fatto discutere molti e il quartiere, storicamente aperto, adesso sembra essere meno tollerante.
Gli animi del quartiere
“Anni di immigrazione senza regole e senza controlli producono questo che vediamo, le ronde notturne oppure la giustizia fai da te“, il commento di Antonio. “Un genitore che con i propri figlioli incontra una roba del genere come può giustificare questo?”, domanda Massimiliano. E ancora, Francesca: “Io avrei fatto un sit in dentro la polizia fino a che non lo cacciavano via. E mi ci portavo pure i bambini dicendo che c’era un uomo nudo e che non potevo rientrare in casa”.
“Propongo di organizzare un incontro pubblico a piazza Vittorio sul tema decoro urbano e raccolta rifiuti a Roma. Invitando il sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore Sabrina Alfonsi, l’assessore al primo municipio Stefano Marin, il presidente della commissione per l’emergenza rifiuti del primo municipio Niccolò Camponi, il responsabile Ama di zona. Sperando di capire il perché la nostra città è arrivata a questo livello di degrado e che cosa ci dobbiamo aspettare nel futuro prossimo. In democrazia rendere edotti i cittadini mi sembra il minimo. Qualcuno mi aiuta”?, aggiunge Eugenio.
“Abbiamo davvero paura”
La misura del vaso è colma, almeno sentendo gli umori di chi vive lì. “Non è tollerabile che in quartiere dove ci sono caserme e commissariati succeda tutto questo. Non possiamo accettare che nonostante i controlli quotidiani, ognuno si sente in diritto di poter fare come crede – sottolinea Antonella a RomaToday – Non è questa l’accoglienza e l’assistenza che va data a queste persone. L’Esquilino non è razzista è inclusivo, ma ora abbiamo davvero paura. Stanno scappando in parecchi dal quartiere, senza contare i danni per commercianti e gli hotel. Onestamente ho paura a entrare di tornare a casa la sera, chi ha figlie femmine, per esempio, come fa a stare tranquillo? Faremo altre manifestazioni, ma sappiamo già come andrà a finire. Nessuno ci ascolta”.
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