Tragedia all’ospedale Manzoni di Lecco, dove qualche settimana fa ha perso la vita un neonato durante il parto avvenuto con taglio cesareo. La conferma è giunta direttamente dall’Asst Lecco, che nella giornata di oggi, mercoledì 16 agosto, ha diramato una nota ufficiale per fare chiarezza.
“In relazione a quanto apparso sulla stampa locale e da ulteriori richieste pervenute, l’Asst di Lecco specifica che il caso riferito a un feto a termine deceduto il 22 luglio u.s. presso l’Ospedale A. Manzoni di Lecco, per una grave e infrequente complicanza della gravidanza, è stato estratto per questo motivo con taglio cesareo. Tutto ciò nulla toglie alla tragedia familiare, ma la situazione clinica presentatasi merita questa precisazione”.
A maggio tragedia a Merate
Lo scorso maggio un altro caso di morte di neonata durante il taglio cesareo era accaduto al Mandic di Merate, e ancora una volta Asst Lecco aveva precisato i contorni della triste vicenda.
La madre si era recata al nosocomio brianzolo per una visita di controllo. La donna, di origine senegalese, si trovava nella 37^ settimana di gestazione ed era stata sottoposta a una precedente visita – lo scorso 28 aprile – all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo a causa di una cardiopatia individuata nel feto. Durante la visita venne riscontrato “l’ingrandimento del fegato e la frequenza cardiaca fetale alterata con successiva richiesta di monitoraggio tramite cardiotocografia fetale”.
L’esame (indolore e privo di rischi per la gestante e il feto) aveva prodotto un quadro piuttosto grave, tanto da rendere necessario l’immediato parto cesareo a Merate con possibilità di successivo trasferimento al Manzoni di Lecco o al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, “alla luce – ricostruì Asst Lecco – di un possibile quadro di anemia fetale e persistenza di elementi ‘non rassicuranti’ al tracciato cardiotocografico del feto che controindicano il trasferimento”.
La neonata pesava però soltanto 1.800 grammi e presentava una grave anemia, senza respiro autonomo. Le manovre rianimatorie messe in pratica dall’équipe pedriatrica e dai rianimatori non bastarono, purtroppo, a salvarle la vita.
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