Roma, 7 ago. (Adnkronos Salute) – “In questa estate di lavoro, di sacrifici, di ferie non godute (ben 5 milioni di ferie arretrate), di ospedali e pronto soccorso in affanno, continuano a spopolare le pubblicità a tutta pagina che incitano a denunciare presunti casi di malasanità. Fermo restando il sacrosanto diritto di ogni paziente di adire alle vie legali nel caso si dovesse sentire offeso o vittima di malasanità, non comprendiamo e non accettiamo questo clima di sospetto che si continua ad instillare nei cittadini”. Così su Facebook l’Anaao-Assomed, il sindacato dei medici dirigenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn).
“A fronte di questa caccia alle streghe, forse non tutti sanno che, in base a dati statistici, il 95% delle cause intentate nei confronti dei dirigenti medici e sanitari del Ssn si conclude con un nulla di fatto e, dato ancor più allarmante, con una compensazione delle spese. Quindi il medico innocente deve anche pagarsi le spese per essersi dovuto difendere da accuse infondate”, chiarisce l’Anaao.
Per questo l’Anaao Assomed lancia un monito al Governo “affinché agisca per legge sulla depenalizzazione dell’atto medico coinvolgendo i professionisti nella definizione del provvedimento” e nel frattempo il sindacato chiede “con urgenza che i Consigli territoriali dell’Ordine degli avvocati e l’Autorità garante della concorrenza e del mercato adottino provvedimenti duri nei confronti di chi lucra sulla sofferenza della gente”.
NOTA – Ma se il 95% delle cause intentate nei confronti dei medici si conclude con un nulla di fatto, a che serve la depenalizzazione?