REGGIO CALABRIA, 04 AGO – Avrebbero prodotto ricette per medicinali mai dispensati a ignari pazienti ma per i quali comunque veniva illecitamente richiesto il rimborso al Sistema sanitario nazionale. I carabinieri del Nas di Reggio Calabria hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla locale Procura diretta da Giovanni Bombardieri, nei confronti di un farmacista, e della società di cui è legale rappresentante, e di sei medici di medicina generale, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa in concorso, falso ideologico e gestione non autorizzata di rifiuti.
Le indagini del Nas condotte dal novembre al luglio del 2022 avrebbero permesso di ricostruire che i medici di famiglia, tutti operanti nella Piana di Gioia Tauro, si sarebbero resi protagonisti in concorso con il farmacista della cosiddetta “truffa delle fustelle”. Gli accertamenti sono stati supportati da intercettazioni telefoniche, acquisizioni e analisi di prescrizioni mediche e documenti contabili e testimonianze di numerosi pazienti. Molti tra questi, anziani e con gravi patologie, hanno dichiarato di non aver mai assunto i farmaci prescritti a loro nome né di essersi recati nela farmacia in questione.
I militari, nell’ambito dell’operazione denominata “Archifarm”, hanno sequestrato oltre 2.500 confezioni di farmaci in corso di validità, la maggior parte dei quali destinati alla cura delle patologie da contagio Covid-19, trovati abbandonati sul greto del torrente ad Archi di Reggio Calabria, e di cui circa la metà riconducibili all’attività posta in essere dagli indagati.Durante l’indagine il gip di Reggio Calabria, su richiesta della Procura, ha emesso un decreto di sequestro preventivo a carico della farmacia e del rappresentante legale per quasi 20 mila euro ovvero il danno economico che la presunta truffa avrebbe causato ai danni del Sistema Sanitario Nazionale. (ANSA)