Giovedì pomeriggio, più di mille migranti hanno preso d’assalto un festival eritreo a Stoccolma, lanciando pietre, dando fuoco a un tendone e usando i pali delle tende come armi. Il festival è stato a lungo criticato per i suoi legami con il regime repressivo del paese africano. I manifestanti antigovernativi eritrei hanno infatti preso d’assalto il festival filogovernativo nella capitale svedese.
Il problema è iniziato quando i contro-manifestanti hanno sfondato la barriera protettiva che la polizia aveva eretto intorno al festival ed hanno iniziato a vandalizzare le tende.
La domanda è: quale possibile ragione potrebbe esserci per gli eritrei fedeli al regime di essere in Svezia? Se sono sinceramente fedeli al regime del loro paese d’origine, la loro presenza in Svezia sembra molto dubbia.
Sembra che ad alcuni di questi migranti sia stata concessa la residenza sulla base di motivi inconsistenti ed errati. Inoltre, impegnarsi in comportamenti violenti nei confronti delle forze dell’ordine dovrebbe indubbiamente comportare l’espulsione immediata e permanente.
(ANSA) – STOCCOLMA, 04 AGO – Ciò che doveva essere una protesta pacifica si è trasformato in una vera e propria guerriglia urbana a Jarva, una periferia di Stoccolma, durante la prima giornata del ‘Festival Scandinavo della Cultura Eritrea’, che si tiene annualmente dal 1990. Un gruppo ha ottenuto l’autorizzazione dalla polizia svedese per svolgere una protesta contro gli organizzatori del festival, accusati di aver invitato partecipanti pro-regime eritreo. Verso le 14:30, tra il migliaio di partecipanti alla protesta, che si è tenuta in un’area transennata a 50 metri dal luogo del festival, è scoppiata la violenza con lanci di pietre e scontri.
Alcuni hanno descritto la scena come “un campo di battaglia”, mentre altri hanno detto di non aver “mai visto così tanti poliziotti”. Il portavoce della polizia di Stoccolma, Daniel Wikdahl, ha ammesso che è stato difficile prevenire i disordini perchè “le risorse che avevamo a disposizione si sono dimostrate insufficienti quando la situazione è degenerata” ha dichiarato all’agenzia di stampa svedese Tt. Durante i disordini, dieci automobili e diversi capannoni sono stati incendiati.
Ora la situazione è tornata sotto controllo, ma il bilancio è pesante: ci sono stati 52 feriti tra i partecipanti, di cui 8 gravi, e tre poliziotti. Il numero di persone arrestate si aggira tra le 100 e le 200. L’autostrada E18 è stata chiusa al traffico e i collegamenti di trasporto pubblico nella zona sono stati interrotti. I manifestanti sono gruppi di dissidenti contro il regime eritreo provenienti da diversi Paesi, oltre a quelli residenti in Svezia. Secondo quanto dichiarato dalla polizia, gli scontri sono stati orchestrati da individui provenienti da altri Paesi: “Eravamo preparati a questo e abbiamo anche impedito ad alcuni l’ingresso nel Paese”, ha aggiunto il portavoce Wikdahl, ma non è stato sufficiente. (ANSA).
Third World Sweden: Migrant War Eurupts!
Over a thousand migrants stormed an Eritrean festival in Stockholm on Thursday afternoon, throwing stones, setting fire to a marquee, and using tent poles as weapons.
The festival has long been criticized for its connections to the… pic.twitter.com/a4ySco9dxm
— Amy Mek (@AmyMek) August 4, 2023
Monu Manesar is active in Sweden too.
Muslim migrants attacked an Eritrean festival in Järvafältet, Stockholm.
Over a thousand muslim migrants clashed, stoned each other & police#Sweden #Stockholm
— Wokeflix (@wokeflix_) August 4, 2023