La partita del post alluvione si può giocare e auspicabilmente vincere facendo “squadra”. Scendendo in campo con la voglia di darsi una mano e facendo leva sui “valori di solidarietà e di eticità”.
A indicare la rotta, a tre mesi dal maltempo che si è abbattuto con ferocia sull’Emilia-Romagna – ma che ha colpito anche Toscana e Marche – è il commissario alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo che, proprio in un’ottica di condivisione, ha nominato sub-commissari i presidenti delle tre regioni coinvolte: l’emiliano-romagnolo, Stefano Bonaccini, il toscano, Eugenio Giani e il marchigiano, Francesco Acquaroli.
“Per uscire dall’emergenza e potere ricostruire bisogna fare squadra – ha scandito da Modena Figliuolo, nel Reggiano e nel Modenese per il suo quarto sopralluogo nelle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna -: bisogna fare una squadra che sia fondata su dei valori di solidarietà, di eticità: questi principi qui ci sono e questo mi fa molto piacere”. Per questo, ha chiarito bene riferendosi all’investitura dei tre sub-commissari “il mio primo atto va proprio in questo senso, in modo da avere il supporto dei territori e potere lavorare assieme”.
E in attesa di scoprire come il ‘tridente presidenziale’ si muoverà in campo a sostegno del commissario, Bonaccini, alfiere del territorio più sfregiato dalle piogge cadute a maggio – e di nuovo taccato duramente dai nubifragi, il vento forte e le grandinate che hanno piagato anche Veneto e Lombardia – chiede al Governo di aprire i cordoni della borsa e mettere sul piatto denaro per dare corpo ai cantieri. Il governatore ha raccontato a ‘L’aria che tira’ su La 7 infatti che “ancora oggi dopo tre mesi, vi potrà parere surreale o paradossale, scegliete voi il termine più appropriato, non sono ancora in disponibilità le risorse”. Quindi, ha aggiunto “noi pretendiamo che il Governo, e voglio avere fiducia che lo faccia, metta queste risorse come ha promesso” visto che “in questo momento non c’è un euro di rimborso ai privati”.
Parole, pronunciate in tv, cui sembrano dare risposta le riflessioni modenesi di Figliuolo. “Fra le principali richieste – ha osservato – c’è quella di dare ai comuni una boccata d’ossigeno, quindi ristorare le somme urgenze. Noi stiamo terminando, insieme, di ricognire quelle che sono le attività legate alla somma urgenza e posso dire che la struttura a breve ristorerà, ovviamente andando a verificare i titoli giuridici, quelle che sono le spese legate ad attività fatte o già in atto”.
Così, se il presidente dell’Emilia-Romagna dice che “adesso servono, subito” soldi, “poco meno di un miliardo che ci sono, ma non ancora spendibili e che sono quelli che servono per fare quelle opere” necessarie “per evitare che, nei prossimi mesi, un evento ordinario produca danni straordinari”, Figliuolo spiega che “sia questo tipo di imprese, sia quelle legate alle attività urgenti per la messa in sicurezza del territorio che avranno esigibilità 2023 – ha concluso – saranno ristorate con risorse che il Governo ha messo a disposizione del Commissario in quanto c’è assolutamente, da una prima analisi che abbiamo fatto assieme, la capienza finanziaria”.
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