(https://www.lanazione.it) – “La situazione sanitaria e il preciso rischio che è emerso hanno imposto la firma di un’ordinanza urgente nel rispetto della legge, dei cittadini e di chi vive all’interno della parrocchia. Le istituzioni hanno il dovere di intervenire prima che accada qualcosa di irreparabile”. È con queste parole che il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ha commentato il provvedimento di sgombero della parrocchia di Vicofaro, da lui stesso emesso e firmato nella giornata di giovedi e notificato a don Massimo Biancalani, legale rappresentante della struttura, nelle ore successive. Una decisione che nasce “leggendo ciò che emerge dagli atti – spiega il primo cittadino –, alla luce dell’inottemperanza rispetto ai provvedimenti già adottati dal Comune e vista la situazione critica da tempo segnalata dai residenti e dal Comitato di Vicofaro ma, ancora prima, verificata dai soggetti competenti con i diversi sopralluoghi effettuati e, infine, di fronte all’aggravarsi della già problematica realtà evidenziata”.
Ma quale sarebbe il “preciso rischio sanitario”? Il riferimento è alla relazione Asl che sottolinea che “le condizioni di sovraffollamento, le gravi carenze di illuminazione e areazione degli ambienti e lo stadio di degrado igienico sanitario costituiscono fattori favorenti la diffusione delle malattie infettive”, ma anche a un passaggio dell’ordinanza che rileva la presenza di “rifiuti, sporcizia, muffe, infiltrazioni, residui di alimenti, ristagni di acque di scarico, escrementi di topo e di volatile”, nonché di “spazi esterni utilizzati come orinatoi”, di “animali sinantropi, possibili vettori di malattie” e di “rischi di zoonosi”.
“La persistenza delle problematiche igienico sanitarie già più volte evidenziate, con aggravamento delle stesse, nel corso dell’ultimo sopralluogo – ripercorre l’Amministrazione in una nota – ha indotto il sindaco Tomasi a richiedere, nei giorni scorsi, un aggiornamento urgente alla Asl. E, in base a quanto emerso, a firmare l’ordinanza urgente di sgombero, a tutela e nell’interesse della comunità locale e delle persone presenti all’interno della parrocchia, la cui condizione è stata definita a rischio per le molteplici criticità riscontrate”. Una decisione accolta favorevolmente, tra gli altri, dalla consigliera regionale leghista Luciana Bartolini: “Finalmente saranno sgomberati i locali della parrocchia di Vicofaro dove sono ospitati ben 164 immigrati – esulta –: la situazione era da tempo indecente”.
E adesso cosa succede? Il termine dei 15 giorni, a quanto si apprende, è legato alla rimozione di rifiuti e deiezioni unitamente alla pulizia e alla sanificazione dei locali dove, sempre stando all’ordinanza, al momento si troverebbero almeno 164 posti letto occupati dalle persone ospitate dalla parrocchia. Ma per quello che concerne lo sgombero di persone e cose dagli immobili del complesso parrocchiale, il termine è immediato. Dunque è lecito attendersi novità già a stretto giro di posta: se infatti la struttura non si svuoterà volontariamente, la mancata esecuzione dell’ordine impartito comporterà il deferimento all’autorità giudiziaria per innosservanza del provvedimento e soprattutto l’esecuzione coattiva dello stesso tramite le forze dell’ordine. Inutile dunque sottolineare che le prossime ore sul fronte Vicofaro saranno caldissime, non soltanto per la calura estiva.
Alessandro Benigni