Neanche il tempo di ricevere la grazia dal presidente egiziano Al Sisi che sulla liberazione di Patrick Zaki è scoppiata una bufera politica. Il ricercatore universitario, infatti, ha deciso di non prendere un volo di Stato per il suo rientro in Italia ma avvalersi di uno di linea. E secondo Libero dietro questa decisione ci sono motivi di opportunità politica. Per il quotidiano diretto da Sallusti, Zaki vorrebbe evitare il rientro con volo di Stato, preferendone uno di linea, per aggirare la passerella con esponenti del governo Meloni. Pur avendoli ringraziati su Facebook. E “per via delle sue inclinazioni politiche”. Zaki avrebbe preso la decisione dopo un confronto con i suoi legali.
I suoi avvocati hanno comunicato la volontà del loro assistito all’ambasciata italiana del Cairo. Che ora dovrà garantire la sua incolumità, visto che nonostante la grazia in patria non può dirsi al sicuro. Ieri sera il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri si è chiesto polemicamente se Zaki “troverà il tempo di ringraziare il governo italiano al quale deve questo risultato”.
Zaki però su Facebook ha pubblicato già ieri uno status in cui, dopo aver parlato delle associazioni che lo hanno sostenuto, dice grazie all’intero esecutivo. “Ringrazio anche il governo italiano, il parlamento italiano, il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri che mi hanno sostenuto durante tutto il periodo di reclusione e il processo solo per essere laureato in un’università italiana, pur non essendo cittadino italiano”, ha scritto.
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