È stato arrestato con l’accusa di aver violentato due anziane di 83 e 82 anni mentre si trovavano ricoverate per la riabilitazione. L’uomo, che ha 59 anni, è un dipendente di una cooperativa che ha l’appalto per l’assistenza all’ospedale Gaetano Pini, dove lavora come operatore socio sanitario.
L’indagine che ha portato all’arresto, coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro, era iniziata dopo la denuncia presentata dai familiari delle presunte vittime, due signore che all’epoca dei presunti abusi erano state ricoverate per seguire la riabilitazione necessaria a seguito di un intervento chirurgico.
Dopo due mesi di verifiche da parte degli inquirenti e il riconoscimento da parte delle due anziane attraverso foto e un’audizione protetta, mercoledì 19 luglio la polizia locale di Milano ha messo agli arresti domiciliari l’uomo – nato in Perù nel 1964 e residente in provincia di Bergamo – su esecuzione del provvedimento deciso dal giudice per l’indagine preliminare Giulio Fanales. L’uomo era stato riconosciuto dalle due anziane attraverso fotografie e un’audizione protetta.
In base a quanto messo in luce dall’indagine, il 59enne avrebbe costretto le due pazienti a subire atti sessuali mentre si occupava della loro igiene personale durante il ricovero nel presidio del Gaetano Pini, un frangente in cui le donne non erano autonome e quindi non in grado nemmeno di provare a opporsi agli abusi. Al momento l’inchiesta sulla vicenda sta procedendo per accertare se l’uomo possa aver fatto altre vittime, oltre alle due che lo hanno denunciato.
Il Gaetano Pini: “Massima collaborazione”
Nel frattempo l’ospedale dove sarebbero avvenute le violenze ha commentato così l’arresto del proprio dipendente: “In relazione alle notizie pubblicate dalla stampa in data 19 e 20 luglio, l’Asst Gaetano Pini-Cto intende precisare che nel corso degli ultimi mesi, nel più ampio riserbo richiesto a garanzia delle indagini giudiziarie in corso, ha fornito piena collaborazione alle autorità inquirenti. Il rispetto del segreto istruttorio ha ovviamente precluso che l’azienda conoscesse i motivi d’indagine, di cui si è appresa l’entità solo in data di ieri da notizie di cronaca, a seguito delle misure cautelari disposte dall’autorità giudiziaria nei confronti di un operatore socio sanitario presso il presidio riabilitativo aziendale”.
“Si precisa che l’operatore indagato – continua la nota dell’ospedale – è un lavoratore della cooperativa cui è affidato il servizio assistenziale presso il presidio riabilitativo; tale servizio è costantemente oggetto di azioni di verifica e monitoraggio della qualità da parte del personale della Asst. Oggi come negli scorsi mesi l’Asst assicura la massima collaborazione agli inquirenti affinché venga fatta chiarezza sulla vicenda per tutelare, sia il consolidato rapporto di fiducia con i propri pazienti/utenti, sia la reputazione dell’ente e dei tanti professionisti che con serietà, competenza e dedizione vi lavorano. L’azienda, coerentemente all’accertamento dei fatti, si riserva di procedere a tutela della propria immagine nelle sedi opportune”. https://www.milanotoday.it