Milano – Il primo blitz fallito. La promessa di tornare, mantenuta. Poi i fendenti, lo scippo e la fuga, durata pochissimo. Un ragazzino di 16 anni, un giovane egiziano, è stato arrestato martedì mattina a Milano con le accuse di lesioni personali e rapina dopo aver aggredito e accoltellato due operatori del centro d’accoglienza di via Michele Saponaro, struttura di cui in passato lui stesso era stato ospite.
La violenza è esplosa verso le 12, quando il giovane si è presentato alla porta della “casa della solidarietà” – che accoglie maggiorenni e minorenni senza fissa dimora – e ha preteso di entrare. Il personale lo ha respinto e a quel punto il 16enne si è allontanato, dicendo però che sarebbe tornato poco dopo. Cosa che effettivamente ha fatto, tanto che si è ripresentato all’ingresso a torso nudo e armato di un coltello e di una bomboletta di spray al peperoncino.
Ad avere la peggio sono stati due educatori di 26 e 28 anni, che nel tentativo di bloccarlo sono stati colpiti con dei fendenti: il più giovane è stato ferito alla mano, mentre il collega è stato accoltellato alla coscia ed è stato derubato anche di una collanina. Dopo l’aggressione, il ragazzino è scappato ma è stato rintracciato e bloccato su un tram della linea 3, dove gli agenti lo hanno riconosciuto e arrestato. I due operatori sono invece finiti al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo: uno se l’è cavata con una prognosi di 10 giorni, mentre l’altro è ancora ricoverato in osservazione.
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