L’Australia ha un enorme problema con la violenza domestica, crimine che più di qualsiasi altro impegna le forze di polizie. Con un’operazione speciale chiamata Amarok III durata quattro giorni, oltre 600 uomini sono stati arrestati e oltre 1000 denunciati nel New South Wales, il più popoloso degli stati australiani.
Tra gli arrestati 139 persone sono state identificate come «i trasgressori più pericolosi del Paese», 103 avevano mandati di arresto in sospeso per reati di violenza, altri invece avevano violato gli ordini di restrizione imposti dal tribunale. Gli agenti hanno sequestrato 22 armi da fuoco e 40 armi proibite, come pugnali e tirapugni, oltre a diversi tipi di droghe.
La ministra della Polizia Yasmin Catley ha definito la violenza domestica e familiare come «un’epidemia» nello stato, con oltre 33 mila aggressioni ogni anno e con oltre metà degli omicidi commessi nell’ambito familiare. «Alcuni di loro sono stati difficili da trovare e sanno come evitare la polizia, per questo si è reso necessario questo grande sforzo in pochi giorni.
I responsabili dei reati più gravi – ha dichiarato – dovrebbero essere trattati alla stessa maniera dei membri di organizzazioni criminali o terroristiche». Le Nazioni Unite hanno affermato che la violenza contro le donne in Australia è «inquietantemente comune», anche se gli esperti affermano che non è un’eccezione tra le nazioni sviluppate.
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