Roma, 11 lug. (Adnkronos Salute) – In Italia, ai primi posti al mondo per longevità, la fragilità aumenta più velocemente dell’aspettativa di vita; tra il 2011 e il 2021, gli italiani sopra i cinquant’anni con fragilità lieve, moderata o severa sono passati dal 26% al 40%, con una tendenza di crescita costante. A preoccupare è, in particolare, l’espansione della prevalenza di fragilità severa che è più che raddoppiata, da 1,4% a 3,7%, arrivando a interessare oltre 1 milione di ‘over 50’, soprattutto ultrasettantenni.
Gli anziani affetti da fragilità severa vanno maggiormente incontro a disabilità grave e ospedalizzazioni ricorrenti e presentano un rischio di morte a un anno 35 volte superiore rispetto a quello della popolazione senza fragilità. In aumento anche il numero di ‘over 50’ con fragilità moderata, con oltre 2,5 milioni. Per queste persone i vaccini sono la risposta per una sana vecchiaia. È quanto emerso oggi durante il convegno ‘Long-Term Care Eight’, che si è tenuto al Ministero della Salute. Obiettivo dell’incontro che ha visto riuniti numerosi esperti, capire come invecchiare bene senza contrarre le caratteristiche malattie della senilità.
La popolazione italiana sta invecchiando: tuttavia, alla maggiore aspettativa di vita – è stato ribadito durante i lavori – è difficilmente associato un invecchiamento sano, con un progressivo accumulo di malattie croniche. L’insorgenza e lo sviluppo di patologie croniche sono per lo più legati all’età. Tutto ciò, oltre a non garantire la possibilità di condurre una vecchiaia in salute, grava e mette alla prova i sistemi sanitari. È necessario – il messaggio lanciato – fornire risposte e strategie mirate per contrastare e prevenire l’insorgenza di questi problemi. “Campagne di prevenzione e vaccinali giocano un ruolo fondamentale e sono la risposta per condurre una vita in salute e contrastare le malattie tipiche dell’avanzamento dell’età”, ha detto Fabio Landazabal, General manager di Gsk Pharma.
(Ringrazio Imolaoggi perche pubblica ciò che le tv negano)
: la fragilità degli ultrà 50 enni!
chiedo venga trasferito questo mio breve inciso ai Ministri della Salute e ai loro fedeli collaboratori:
La fragilità se non la si mette in relazione con gli ORARI di”Lavoro” che ancora i Governi in Italia si ostinano a considerare legittimi nel CNL non ha alcun fondamento o risoluzione (vaccini si vaccini no)
16 anni circa lèssi su un quotidiano assai milanese e decisamente dalla parte del potere, che in un paese scandinavo una notissima marca di automobili fece una statistica di produttività comparata tra uno stabilimento che assumeva i propri dipendenti 4 ore al di per 4 gg alla settimana e uno della stessa ditta i cui dipendenti (tecnici e amministrativi) ne lavorassero più del doppio: non posso che affermare di aver letto (con dati specifici) che la prima delle due, portò a casa un fatturato annuo doppio della azienda i cui dipendenti erano costantemente in ospedale, in malattia, in aspettativa e con un carico per il sistema sanitario psichiatrico per depressioni e manie se non con gravi interventi di salvataggio per incidenti gravi sul lavoro.
Oltre a questo che dire?
Sono passati 16 anni e qui in Lítaglia, siamo passati in mano a molti colonialisti (arabi; cinesi; ispanici …) ma pare che i nostri ottimi governi tecnici e no siano sordi ad un ridimensionamento degli orari limite come succedeva nel 1800 quando venivano assunti bambini per le piccole dimensioni delle mani e per poter offrire loro un salario ridotto.
(Chiedo gentilmente un vero tavolo di trattative con il governo, con Confindustria e con tutti i sindacati delle categorie di lavoro riconosciuto dal SIstema Italia)
Grazie ancora
Avete il mio permesso alla
Pubblicazione quando volete
In fede
Valentina Forzani