I comandanti del battaglione Azov, rientrati ieri in Ucraina dalla Turchia con il presidente Volodymyr Zelensky (dopo il tradimento di Erdogan, ndr), sono pronti a tornare sul campo di battaglia. Il comandante Denis Prokopenko, il suo vice Svyatoslav Palamar, il comandante della 36ma brigata del Corpo dei Marine Sergey Volynsky, l’alto ufficiale di “Azov” Oleg Khomenko e il comandante della 12ma brigata della Guardia nazionale Denis Shlega hanno annunciato le loro intenzioni in una conferenza stampa tenutasi poco dopo il loro arrivo a Leopoli, dove sono stati accolti come eroi.
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“La cosa più importante per oggi è che l’esercito ucraino ha preso l’iniziativa strategica in prima linea e sta avanzando ogni giorno, tornare in prima linea è il nostro obiettivo principale”, ha detto Prokopenko. “Continueremo a fare il nostro lavoro. Siamo militari. Abbiamo fatto un giuramento”, ha aggiunto Palamar.
I cinque comandanti (asserragliati nell’acciaiera con civili usati come scudi umani, ndr) fatti prigionieri dai russi dopo che Zelensky gli aveva chiesto di arrendersi nel maggio 2022, erano stati liberati in settembre nell’ambito di uno scambio di prigionieri. I cinque erano però stati mandati in Turchia sotto la protezione del presidente turco Recep Tayyp Erdogan, con l’impegno che rimanessero nel paese fino alla fine della guerra.
(adnkronos)