Commissione Covid, Crisanti: “è qualcosa che alimenta le divisioni”

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“Penso che questa Commissione ha senso solo se non ha dei limiti. E i limiti che sono stati posti a mio avviso hanno un’ispirazione politica, e sono un limite al raggiungimento della verità”, dice il professore di microbiologia e senatore Pd Andrea Crisanti, che commenta così all’Adnkronos Salute le polemiche e la bagarre.
Esperti divisi sul via libera alla Camera della proposta di legge che punta ad istituire una commissione di inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid in Italia.

“A mio avviso hanno ragione Roberto Speranza e Giuseppe Conte quando dicono che una commissione che ha come delimitazione o come limite invalicabile” di non valutare “ciò che hanno fatto le Regioni non è una commissione alla ricerca della verità – riflette Crisanti -. Io penso che gli italiani abbiano sì il diritto di sapere quello che è successo, se ci sono stati degli errori. E come ho già detto gli errori non necessariamente hanno una valenza penale. Magari” fare un’operazione simile “può essere una cosa che aiuta anche tutti quanti a riconciliarci. Ma questa iniziativa di oggi, questo voto, credo sia un’occasione persa sia per giungere alla verità, sia per arrivare se non altro a una riconciliazione di tutti su questo tema. E’ qualcosa che alimenta le divisioni“.

“Conte l’ha definita una commissione farsa, Speranza un tribunale politico. Per Crisanti, al di là delle “coloriture che aiutano magari l’opinione pubblica a capire il proprio stato d’animo”, “il fatto oggettivo è che questa è una commissione che non ha l’obiettivo di arrivare alla verità. Così com’è stata concepita non restituirà agli italiani una verità. Verità che sarà fatta sicuramente di cose fatte bene, di incertezze, di errori, come tutte le cose che fanno gli esseri umani”

“Penso tra l’altro che capire gli errori è importante perché poi non si rifanno. Ma sicuramente le premesse di questa commissione non sono le migliori per fornire agli italiani una ricostruzione veritiera e completa di quanto accaduto. Ci siamo dimenticati la guerriglia” che durante la crisi pandemica “hanno fatto le Regioni al Governo ogni volta che venivano prese decisioni? A volte non venivano mandati i dati corretti, su alcune situazioni è stata una polemica continua. Non ce lo possiamo dimenticare”.