di Alfiero Casamenti – Per cui a San Marino chi presiede l’organo finanziario di Stato incaricato oltretutto alle funzioni di vigilanza sul sistema bancario locale pare possa mentire a tutto e a tutti (anche fuori del territorio dell’enclave) su questioni di enorme rilevanza senza subirne conseguenze di alcun tipo.
Ovvero pare si possa mentire in merito all’esistenza di rapporti con i Servizi Segreti di altro Stato sovrano nonostante esistano documenti ufficiali (tipo il verbale del Congresso di Stato… mica cotiche!) che smentiscono…
… si possa mentire riguardo a proprie comunicazioni intercorse con organo di Polizia finanziaria di quello stesso Stato sovrano, nonostante esista documentazione ufficiale in cui ovviamente è scritto altro (oltretutto anche dallo stesso interlocutore con cui sarebbero avvenute le comunicazioni)…
… si possa mentire in merito ad eventi avvenuti all’interno dell’enclave e a danno di cittadini UE ad Autorità di Polizia dello stesso Stato sovrano di cui sopra nonostante evidenze agli atti in Tribunale Sammarinese e, soprattutto, in Corte Europea dei Diritti Umani.
Ma non è tutto, pare che chi presiede l’Ente di cui sopra e mente, possa anche negare che un documento ufficiale emesso dall’Ente finanziario che presiede sia stato manipolato/falsificato, nonostante l’evidenza di tale manomissione comprovabile osservando semplicemente quello stesso documento (il Bollettino Ufficiale della RSM mica pizza e fichi!) e nonostante detto documento fosse stato confezionato durante la Governance precedente (oggi rinviata a giudizio per associazione a delinquere, abuso di potere, amministrazione infedele ed interesse privato in atti d’ufficio mica pusghette!)
Infatti da Presidente dell’Ente ci si può anche opporre, a nome dello stesso, alla sentenza che dimostra l’illegalità di un atto amministrativo imposto dai predecessori ai vertici di quell’Ente, nei confronti di una banca locale (anche se ad azionariato in maggioranza cittadino UE).
Ma non solo, quando coloro di cui si aveva difeso l’operato, proprio per quell’atto e altre “facezie”, vengono rinviati a giudizio come detto per associazione a delinquere, abuso di potere, amministrazione infedele ed interesse privato in atti d’ufficio pare si possa eseguite un carpiato all’indietro e far costituire l’Ente parte civile contro gli stessi di cui si è appunto difesa l’attività fino a poco prima come legittima nonostante quanto già sentenziato in primo grado da Giudice locale (poi confermato pari pari in secondo e definitivo grado nonostante l’opposizione di cui sopra).
E ciò è quanto meno curioso visto che chi Presiede l’Ente e gli organi di governo dello stesso sono avvocati che, nonostante studi specifici, non si sarebbero mai accorti, neppure da documenti presenti all’interno dell’Ente, dei comportamenti da parte dei predecessori cui oggi vengono imputati associazione a delinquere, abuso di potere, amministrazione infedele ed interesse privato in atti d’ufficio.
C’è chi sostiene che chi Presiede quell’Ente possa mentire anche alle Autorità del suo Paese d’origine di stanza in loco quando eventualmente chiedono spiegazioni in merito a situazioni relative a cittadini UE, salvo poi vedere trasferire i rappresentanti certa Autorità a metà mandato, sostituiti da soggetto altro, a quanto pare decisamente meno interessato a certe pratiche il quale, come se non bastasse, da certe foto parrebbe fosse molto vicino ai rinviati a giudizio, di cui qui sotto, prima difesi e poi… no. Chissà?…
Tutto quanto sopra sintetizzato pare sia oltretutto avvenuto senza che nessuno, con l’autorità di farlo, abbia mai preso provvedimenti (sebbene documentato relativamente a reati, mancanze, soprusi e cotillons) o senza che qualcuno almeno si chiedesse se, vista l’abitudine a riferire pseudoverità di comodo, anche tutto il resto di quanto portato avanti in enclave durante i propri mandati e dichiarato al popolino sia/sia stato alla fine una “vera verità” o magari un ennesimo adattamento di “altro”, confezionato ad arte per le orecchie dei cittadini che di tali comportamenti nulla devono sapere ma pagarne solo le conseguenze.
Quindi ci si arrovella sugli eventuali prestiti extracomunitari alla RSM agevolati e a quanto pare ottenuti dallo Stato di San Marino solo grazie all’intervento della Presidenza dell’Ente ma poi mai usati dalla stessa RSM. Di conseguenza si ragiona sull’utilità degli stessi visti gli interessi negativi causati e comunque sempre sostenuti da soldi sammarinesi. Si ponza su Demeter, sui Crediti Delta su eventuali vantaggi per qualcuno nella compravendita degli stessi e su tante altre cose che per scriverle ci vorrebbero almeno due dossier. Ci si interroga su archiviazioni romane non considerate in RSM nonostante i casi paiano combaciare e coinvolgano direttamente solo stranieri, su denunce sparate a mò di fuochi d’artificio e relativamente a tante altre cose che hanno fatto parte della vita finanziaria dell’enclave negli ultimi vent’anni anni o giù di lì.
Qualcuno dirà che son sempre le stesse storie e cercherà di minimizzarne i contenuti, ma le storie in questione non sono solo storie, bensì evidenze, strettamente legate alla gestione di un Ente finanziario statale di una Repubblica che cerca l’associazione UE e che, comprendendo quanto già rivelato dalla Commissione Consiliare d’inchiesta sul dissesto bancario Sammarinese, parrebbero essere in atto sin dalla creazione dell’Ente stesso mica da ieri mattina…
Forse che in circa 15 anni le mancanze dell’Ente, a parte quando prescritte, possano essere state viste quali simpatica consuetudine (forse perché erano talmente tante da non sembrare possibile…) e quindi ritenute non perseguibili giuridicamente?
Già perché le responsabilità, eventualmente comprovate, dei rinviati a giudizio di cui sopra coprirebbero giusto un quinto del tempo in cui l’Ente e i suoi gestori non hanno agito secondo Legge, Statuto e Codice Etico ed oggi forse i sammarinesi (oltre a chi in Terra delle presunte Libertà aveva interessi) vorrebbero sapere, oltre quanto alla “cricca”, anche cosa accadrà ai componenti delle altre squadre di demolizione succedutesi a governare l’Ente Finanziario locale portando la RSM, ognuno con la sua picconata e con il proprio silenzio omissivo in merito a situazioni trovate una volta arrivati al comando dell’Ente stesso, dove finanziariamente si trova ora.
Post Scriptum:
dei vari SdS Finanze succedutisi negli anni cui l’Ente dovrebbe e avrebbe dovuto rispondere, visto quanto sopra pare sia pleonastico parlarne..