Fratelli d’Italia ha deciso di ritirare la mozione, a prima firma di Giacomo Zamperini, con cui avrebbe voluto chiedere a Regione Lombardia di vietare la ‘carriera alias’ nelle scuole. “La mozione verrà ritirata e rinviata”, ha detto Christian Garavaglia, capogruppo di Fdi, domenica 2 luglio. In vista del dibattito, previsto per martedì, era stato indetto un presidio davanti al Pirellone a cui avevano aderito diverse sigle dell’associazionismo e alcuni partiti di centrosinistra.
La carriera alias è un protocollo con cui diverse scuole fanno comparire, nella burocrazia interna (documenti, registri di classe e così via), il nome che corrisponde all’identità di genere dello studente, anche se diverso da quello anagrafico. Diverse università e scuole hanno già avviato questo protocollo. “Aspettano la chiusura delle scuole per portare in aula una mozione infame, che avrebbe mobilitato studenti e universitari”, aveva detto Paola Pizzighini del Movimento 5 Stelle sottolineando la scelta di discutere il divieto della carriera alias a scuole terminate. L’Unione degli Universitari aveva invece rilevato che la Regione non ha competenze sui rapporti civili.
Sono 29, secondo GenderLens, le scuole lombarde che hanno già attivato la carriera alias. Tra queste, 13 si trovano nella Città metropolitana di Milano: Liceo Brera, Istituto Paolo Frisi, Educandato Emanuela Setti Carraro, Liceo Volta, Isp Bonaventura Cavalieri, Liceo Caravaggio, Liceo Virgilio, Iis Verri, Iis Agnesi, Iis Besta a Milano città; e poi il Liceo Rebora a Rho, l’Iis Quasimodo a Magenta e l’Ic Montessori a Bollate. Tra le università, la Statale, la Bicocca, il Politecnico e poi gli atenei di Bergamo, Brescia, Insubria e Pavia.
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