Violenze Capodanno Milano, “ragazze lanciate come oggetti”: due stranieri condannati

Milano violenze capodanno

4 anni e 10 mesi e 3 anni e 10 mesi. Queste le pene decise per Abdel Fatah, 20 anni, e Mahmoud Ibrahim, 19, giudicati colpevoli di violenza sessuale al termine del processo in abbreviato per i fatti avvenuti nella notte di capodanno 2022 in piazza Duomo. A deciderlo il giudice per l’udienza preliminare di Milano, Marta Pollicino.

I due ragazzi hanno fatto parte del ‘branco’, composto da una trentina di giovani, che ha aggredito delle ragazze, per poi abusare di loro. Per questo rispondevano di violenza sessuale di gruppo. Il 19enne e il 20enne, di cui uno assolto dall’accusa di rapina, dovranno versare una provvisionale da 20mila e 30mila euro a due delle sei vittime, le sole che si sono costituite parte civile al processo.

Per i due imputati il pm Alessia Menegazzo, che ha coordinato l’inchiesta della Squadra mobile, aveva chiesto quattro e sei anni di reclusione. Entrambi, come ripercorso dall’accusa nella requisitoria, facevano parte del gruppo che aveva creato una “barriera umana”, un “muro”, agendo con la “forza intimidatrice del branco”, tanto che le ragazze rimanevano “paralizzate, qualsiasi azione veniva loro impedita, erano senza via di fuga, senza scampo”. Le vittime, aveva aggiunto Manegazzo, cadevano a terra “sui cocci di vetro” delle bottiglie rotte e “piene di sangue subivano le violenze”, con i giovani che “le lanciavano da una parte all’altra come oggetti, come se fossero borse o cellulari”.

“La ragazza vittima dell’aggressione più grave e che oggi non era presente in aula ci ha consegnato un messaggio: denunciare, non avere paura, perché la giustizia comunque funziona”, hanno detto Silvia Allai e Carlo Pellegri, i legali delle due giovani costituitesi parti civili. “Loro – hanno proseguito gli avvocati – hanno avuto la forza di denunciare” a cui si aggiunge “un’empatia da parte della Procura che per questa tipologia di reati non era scontata. L’altra nostra assistita ci dice ‘ho avuto la sensazione di non essere sola’”.
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