Mes, Schlein: ‘impegno già preso, è un fatto di credibilità dell’Italia”

Elly Schlein

Bruxelles, 28 giu. (askanews) – Quello che è successo in Commissione sul Mes “è il segno delle loro divisioni ma anche della irresponsabilità di questo governo rispetto a impegni internazionali che l’Italia si è già assunta”, “tenere bloccati 20 Paesi per ragioni ideologiche e per non dire la verità alle italiane e agli italiani, cioè che rarificare quell’accordo non vuol dire che se ne chiede l’attivazione, vuol dire essere un governo irresponsabile che ci sta mettendo in imbarazzo rispetto agli altri interlocutori internazionali. E’ un fatto di credibilità dell’Italia”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in un punto stampa a Bruxelles.

Mes, Borghi: “denunceremo Gualtieri per infedeltà in affari di stato”

MES, un organismo al di fuori di ogni controllo dominato dalla Germania

(Claudio Borghi su Twitter) – Oggi su @sole24ore c’è l’ennesimo articolo che strilla “FATE PRESTO” questa volta mirato a ratificare il MES. Come ricordate la storia di questi appelli non ci ha mai portato molta fortuna. Oggi, 24 Maggio, vale la pena di fissare dei punti chiari a nostra difesa come il Piave.

Ripeto qui le affermazioni “confutate” da Marco Buti e Giampaolo Vitali per dimostrare che esse sono vere e le supposte confutazioni invece sono del tutto errate.

1) IL MES E’ FIGLIO DELLA STAGIONE DELL’AUSTERITA’.

La cosa è INDUBITABILE. Il MES nasce come unione dei primi “fondi salvastati”, in particolare l’EFSF.
Questi fondi nacquero per gestire il collasso dei debiti pubblici di alcuni paesi dell’Eurozona a seguito della scellerata gestione della crisi della Grecia.
La crisi della Grecia non ci sarebbe MAI dovuta essere e non ci sarebbe stata se la BCE avesse detto già all’epoca “whatever it takes”, invece l’intento della UE su impulso politico di Merkel e Sarkozy, fu di dare una “lezione esemplare” alla Grecia, la cui economia era stata distrutta dalla forza dell’euro, per potersi appropriare delle loro infrastrutture in una gigantesca operazione di recupero crediti. A tal proposito PRIMA venne imposto il programma di assurda austerità che portò a disastrose conseguenze e POI il costo del “salvataggio” venne spalmato su tutti i paesi UE, inclusi quelli che non avevano crediti verso la Grecia, appunto utilizzando lo strumento dei fondi salvastati. Tutto ciò condusse all’implosione dell’economia greca, all’avvento di Syriza e a quella pagina vergognosa per la democrazia che fu il referendum a banche chiuse del 2015, il cui risultato venne peraltro ignorato.

Quindi SI’ il MES è figlio e padre di austerità.

Cosa dicono Buti e Vitali?

Che “Il nuovo trattato MES ha previsto la creazione di interventi precauzionali … in questo caso la condizionalità è molto più leggera, proprio per evitare le conseguenze perverse dell’austerità”

In questo caso l’osservazione riveste il carattere di PALESE MALAFEDE non volendo nemmeno considerare l’ipotesi della crassa ignoranza per rispetto dei due autori.
Impossibile infatti non sapere che le linee di credito precauzionali introdotte con la modifica del MES sono RISERVATE AI PAESI CON SPECIFICHE CARATTERISTICHE tra le quali l’Italia non rientra e sicuramente non ci rientrerebbe qualora dovesse trovarsi nella necessità di accedere al MES perché di sicuro una situazione del genere implicherebbe una perdita di accesso ai mercati innescata da un precedente peggioramento delle condizioni economiche. Nello specifico ecco l’elenco delle condizioni per accedere a questi “interventi precauzionali”.

Per accedere alla linea di credito a “condizionalità semplificata”, lo Stato richiedente dovrebbe:
-non essere soggetto alla procedura per disavanzi eccessivi;
-rispettare i seguenti parametri quantitativi di bilancio nei due anni precedenti alla richiesta di assistenza finanziaria: un disavanzo inferiore al 3% del PIL; un saldo di bilancio strutturale pari o superiore al valore di riferimento minimo specifico per Paese; un rapporto debito/PIL inferiore al 60% del PIL o una riduzione di questo rapporto di 1/20 all’anno;
-non evidenziare squilibri eccessivi nel quadro della sorveglianza macroeconomica dell’UE;
-presentare riscontri storici di accesso ai mercati dei capitali internazionali a condizioni ragionevoli;
-presentare una posizione sull’estero sostenibile;
-non evidenziare gravi vulnerabilità del settore finanziario che mettono a rischio la stabilità finanziaria.

Questo per “i buoni”, per “i cattivi” (e quindi per noi) rimarrebbe solo la linea “a condizionalità rafforzata” ovvero la Troika e l’austerità stile Grecia.

Ripeto qui le affermazioni “confutate” da Marco Buti e Giampaolo Vitali su @sole24ore

per dimostrare che esse sono vere e le supposte confutazioni invece sono del tutto errate.

2) Il MES ha aiutato le banche tedesche durante la grande crisi finanziaria

Qui la risposta è una sola ed è un grandissimo SI’

la cosa è così macroscopica che non occorre andare lontano per trovarne la prova: basta andare sul sito dello stesso “Sole 24 Ore” per ritrovare questo grafico ⬇ che meglio di ogni altra cosa rappresenta il colossale salvataggio di banche tedesche e francesi con soldi pubblici, anche nostri. Un regalo da 40 miliardi che se si fosse svolto su base proporzionale alle effettive esposizioni e non mettendo “sul conto del condominio” con i fondi salvastati non avremmo dovuto sborsare (per poi sentirci fare le lezioncine).

Cosa dicono Buti e Vitali?

“C’è un’elemento di verità in questa critica (sic!) … tuttavia … il mancato aiuto avrebbe comportato una drastica ristrutturazione del debito greco … in secondo luogo la Germania è stata molto reticente nell’approvare la trasformazione del fondo EFSF, che era uno strumento temporaneo, in un’istituzione permanente quale è il MES”

Qui scusate ma non so proprio cosa dire: se il debito greco era tutto in mano alle banche tedesche ovvio che la “drastica ristrutturazione” del debito avrebbe colpito proprio le banche tedesche, quindi di che “tuttavia” si parla? E’ solo un’altra conferma. Quanto alla “riluttanza” della Germania che invece della frusta avrebbe voluto anche i ceci per mettere in ginocchio la gente (mentre si salvava le proprie banche) non c’entra nulla con la frase che si vorrebbe confutare.

3) Il MES è un organismo segreto e non trasparente dominato dalla Germania

Posto che non so chi abbia detto questa frase che messa così suona “complottista” ma lascio giudicare voi, citando dal trattato stesso del MES:

I beni, le disponibilità e le proprietà del MES, ovunque si trovino e da chiunque siano detenute, godono dell’immunità da ogni forma di giurisdizione, salvo qualora il MES rinunci espressamente alla propria immunità in pendenza di determinati procedimenti o in forza dei termini contrattuali, compresa la documentazione inerente gli strumenti di debito

I beni, le disponibilità e le proprietà del MES, ovunque si trovino e da chiunque siano detenute, non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca, esproprio e di qualsiasi altra forma di sequestro o pignoramento derivanti da azioni esecutive, giudiziarie, amministrative o normative.

Gli archivi del MES e tutti i documenti appartenenti al MES o da esso detenuti sono inviolabili.

I locali del MES sono inviolabili.

Il MES è esente da obblighi di autorizzazione o di licenza applicabili agli enti creditizi, ai prestatori di servizi di investimento o ad altre entità soggette ad autorizzazione o licenza o regolamentate secondo la legislazione applicabile in ciascuno dei suoi membri.

Nell’interesse del MES, il presidente del consiglio dei governatori, i governatori e i governatori supplenti, gli amministratori, gli amministratori supplenti, nonché il direttore generale e gli altri membri del personale godono dell’immunità di giurisdizione per gli atti da loro compiuti nell’esercizio ufficiale delle loro funzioni e godono dell’inviolabilità per tutti gli atti scritti e documenti ufficiali redatti.

Nell’ambito delle sue attività istituzionali, il MES, i suoi attivi, le sue entrate, i suoi beni nonché le operazioni e transazioni autorizzate dal presente trattato sono esenti da qualsiasi imposta diretta.

Potrei andare avanti ma penso basti così.

Cosa dicono Buti e Vitali:

La Germania è il primo azionista con più del 27% mentre l’italia è il terzo azionista con quasi il 18% del capitale versato … in caso di crisi decide a maggioranza super-qualificata dell’85% dei voti. Pertanto l’italia con il suo 17.8% dei voti ha in via di principio potere di veto”

Gli autori glissano elegantemente sulla segretezza e li capisco, visto quanto ho riportato più sopra però anche qui c’è una PALESE MISTIFICAZIONE: la maggioranza dell’85% è solo nel caso di “procedura d’urgenza”, la maggior parte delle decisioni compresa la nomina del direttore generale e la redazione dello statuto del MES (!!!) sono prese a MAGGIORANZA QUALIFICATA e quale sarà mai questa maggioranza? Citiamo sempre dal trattato MES:

L’adozione di una decisione a maggioranza qualificata richiede l’80% dei voti espressi.

Con tanti saluti al diritto di veto dell’Italia. A proposito. Come mai questa strana percentuale quando in tutto il mondo la maggioranza qualificata sono i due terzi? Ma semplice. Indovinate quale percentuale di voto ha la Francia?
Avete indovinato. Il 20,2%.
C’è chi ha davvero il diritto di veto (Francia e Germania) e poi c’è il brutto anatroccolo, ovvero noi.