Il piano presentato dalla Commissione europea punta a una maggiore sorveglianza su investimenti stranieri nei Paesi membri, esportazioni di tecnologie sensibili ed esternalizzazione delle catene produttive. Nel mirino, soprattutto la Cina.
La Commissione europea ha presentato una nuova strategia per proteggere le infrastrutture critiche, le industrie e la proprietà intellettuale dell’Unione, riducendo la dipendenza da Paesi stranieri.
“Vogliamo assicurarci che non aumentino le capacità militari di alcuni Paesi che ci preoccupano”
La Cina nel mirino. Nel documento non viene mai nominata, ma la Cina è senza dubbio il principale destinatario delle attenzioni di Bruxelles.
“Stiamo esaminando un gruppo ristretto di tecnologie all’avanguardia e vogliamo assicurarci che non aumentino le capacità militari di alcuni Paesi che ci preoccupano. Questa è la filosofia di fondo”, le parole della presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen al momento della presentazione.
La Strategia europea di sicurezza economica prevede di rafforzare il controllo sugli investimenti stranieri nei Paesi membri, sulle esportazioni dall’Europa di tecnologie sensibili e sull’esternalizzazzione delle catene di produzione. Attraverso una serie di strumenti differenti, la Commissione vorrebbe poter far suonare un campanello d’allarme sulle operazioni commerciali ritenute troppo rischiose.
Questo perché molte aziende in settori altamente tecnologici metterebbero a repentaglio il know-how e la sicurezza europei spostando in Paesi come la Cina parte della propria produzione. (https://it.euronews.com)
Europe is the 1st major economy to set out an economic security strategy, with 3 strands.
1. Promote our competitiveness
2. Protect ourselves with targeted tools, initiatives to come by end of year
3. Partner, to strengthen trade and supply chains pic.twitter.com/PwXKjFhwE5— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) June 20, 2023