Ue, le sovvenzioni a Kiev costano care: buco da 66 mld nel bilancio. L’Unione europea ha chiuso il bilancio in perdita. Nelle casse di Bruxelles c’è una voragine da 66 miliardi. I conti in rosso si spiegano con il netto aumento dei costi: dalla transizione energetica alla guerra in Ucraina, le spese sono lievitate in diversi settori. E ora – si legge su La Stampa – tocca ai governi mettere mano al portafogli per riempire questo buco. O almeno questa è la proposta della Commissione, visto che l’accordo tra gli Stati membri è tutt’altro che scontato.
Il piano di Ursula von der Leyen è stato accolto con freddezza e la prossima settimana ci sarà una prima discussione tra i leader al Consiglio europeo. Per l’Italia il conto è di circa 8,5 miliardi. “Il mondo è cambiato drammaticamente dal 2020 – ha riconosciuto ieri la presidente della Commissione – con una crisi dopo l’altra. Noi abbiamo usato tutta la flessibilità possibile sui fondi, abbiamo ridefinito le priorità”.
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Ma – prosegue La Stampa – non è bastato e per questo ora è necessario rimpinguare le casse. L’alternativa è tagliare le spese che sono già state stanziate per altri programmi. I miliardi in più che servono in realtà sono 99. Ma, di questi, 33 verranno erogati all’Ucraina sotto forma di prestiti e dunque non vengono considerati tra i costi. La lista delle spese aggiuntive è di 17 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto per Kiev, 15 miliardi per il capitolo immigrazione, 10 miliardi per sostenere la competitività dell’industria europea, quasi 2 miliardi per l’aumento dei costi amministrativi, 3 miliardi per lo strumento di flessibilità e 19 miliardi per coprire il costo degli interessi sul debito del Next Generation Eu, che con l’aumento dei tassi è lievitato ben oltre il previsto. (affaritaliani.it)