Qatargate, rinuncia all’incarico il pm Claise che ha sollevato il caso
Il Qatargate finisce in fumo. Il pm belga Claise, quello che ha sollevato il caso di corruzione internazionale, è stato costretto a lasciare l’incarico per conflitto d’interessi. Il figlio Nicholas lavora con uno degli europarlamentari coinvolti nell’indagine. A far notare l’incompatibilità al giudice è stata la difesa dell’europarlamentare del Partito Democratico Andrea Cozzolino.
Gli avvocati hanno spiegato che la rinuncia è dovuta a causa di un potenziale conflitto di interessi: il figlio maggiore di Claise, Nicholas, ha co-fondato “in quote paritetiche con altri cinque azionisti la società Brc&Co, specializzata nella vendita di cbd, la cannabis venduta legalmente“. Una società della quale i due sono ancora oggi co-azionisti. Tra gli azionisti c’è Ugo Le Maire, figlio dell’europarlamentare Maria Arena. Mai indagata ma finita spesso nell’inchiesta.
La rinuncia di Claise è diventata inevitabile quando, alle 16:04 di lunedì, l’avvocato di Cozzolino ha inviato una lettera direttamente al giudice, informandolo della scoperta e chiedendogli di dimettersi. In caso contrario, il legale avrebbe presentato un secondo ricorso, dopo la richiesta di ricusazione presentata a febbraio ma poi respinta dalla giustizia belga.
“Siamo sollevati – spiega l’avvocato -. Ci dispiace che il giudice istruttore non si sia ritirato direttamente dal caso. Possiamo ora sperare che sia fatta un’analisi ” oggettiva”delle parole del “pentito” Panzeri, nel rispetto della legge e della giustizia”. https://www.affaritaliani.it