Roma, 16 giu. (askanews) – Il tema della bonifica delle discariche abusive è fortemente in relazione con i cambiamenti climatici e quindi anche con la siccità. Lo ha detto il tenente colonnello dei carabinieri Nino Tarantino, subcommissario dell’ufficio del commissario unico alla Bonifica delle discariche, intervenuto al convegno su “Il governo sostenibile dell’acqua nei tempi dei cambiamenti climatici”.
“Il nostro ufficio – ha detto – si occupa specificamente della bonifica delle discariche abusive, io sono il subcommissario e a capo di questo ufficio c’è il generale Vadalà, commissario unico alla bonifica delle discariche e abbiamo visto che in diversi contesti, noi operiamo su tutto il territorio nazionale con più di 86 siti, le problematiche di messa in sicurezza e di bonifica sono fortemente in relazione con i cambiamenti climatici, con i problemi della gestione delle acque meteoriche e quindi con la presenza di piogge e la quantità di acque piovane che bisogna gestire, quindi assolutamente la siccità può comportare tutta una serie di diverse tecnologie e di diverse opere che possono prevenire le problematiche, quindi è sicuramente un tema interconnesso”.
“La parte ambientale, la parte dei rifiuti – ha aggiunto Tarantino -, è un settore in cui le infiltrazioni della criminalità organizzata sono abbastanza frequenti. Noi abbiamo cercato di strutturare tutte le nostre gare, i bandi di gara e gli affidamenti dei lavori con vari strumenti di prevenzione e di controllo per impedire che con modalità surrettizie ci fosse l’ingresso, se non direttamente, indirettamente attraverso subappalti e forniture, di soggetti poco raccomandabili.
“Lo strumento principale è il protocollo di legalità che ci permette non solo di effettuare dei controlli nel momento in cui si affidano i lavori agli operatori economici, che già con delle maglie abbastanza strette che il Codice degli appalti prevede, riusciamo a garantire che siano dei soggetti qualificati e specchiati, ma per evitare che nella fase esecutiva ci sia l’ingresso di attori che non rispondano a tutte le caratteristiche di moralità e di rispetto della legalità che ci aspettiamo, effettuiamo non solo dei controlli periodici sui cantieri, ma garantiamo attraverso il protocollo di legalità, appunto sottoscritto dal nostro ufficio e dal ministero degli Interni, che ci sia un controllo rigido su tutti coloro che entrano nei cantieri e vario titolo, quindi fornitori, subcontraenti, subappalti, in maniera che il controllo sia una fase continua dall’affidamento, fino alla fine dei lavori e al collaudo”.