“Alcune affermazioni di Claudio Lippi riportate dagli organi di informazione sono lesive della reputazione della Rai e dei propri dirigenti. Pertanto è da escludere qualsiasi tipo di collaborazione con il conduttore”. E’ quanto si legge in una nota di Viale Mazzini diramata a seguito dell’intervista, concessa a La Stampa, nella quale Claudio Lippi ha affermato: “Basta con i gay e la propaganda di Fazio, serve il linguaggio popolare di Giorgia”, aggiungendo che in televisione è necessario uno stop alla “Kultura con la K” e che ci devono essere “meno gay e gaie”.
“MENO GAY IN TV”, “FAZIO FARABUTTO”: COSA HA DETTO LIPPI
Nell’intervista concessa a La Stampa, Lippi affermava dunque la necessità di avere in tv “meno gay e gaie”. E affondava il colpo: “Stefano Coletta, il direttore che per fortuna non c’è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out. Ma le pare? Allora anche noi etero dovremmo fare coming out, no?”.
Il presentatore raccontava poi che “cinque anni fa sia Salvini che Giorgia Meloni mi chiesero una mano: volevano un parere, uno sguardo esterno sulla Rai da chi la tv la conosce”. E lei cosa ha detto? “Che ci vuole un sorriso, la Rai deve entrare nelle case degli italiani dicendo ‘buonasera’. Con leggerezza e intelligenza, non con la propaganda”. Lippi aggiunge: “Penso a Fazio e Littizzetto, non ho problemi a fare nomi. Se ne sono andati loro. Fazio – diceva Lippi – ha raccontato bugie, dicendo che la pubblicità faceva incassare il triplo di quanto costava il programma. Ma se costava 450 mila euro a puntata, incassava 1 milione e 200 mila di pubblicità? Ma dai …”. Per Lippi “Fazio è stato un farabutto: lui e la sua sorellina avevano già pronto un contratto milionario con Discovery. Ma sa che c’è? Basta pigiare il nove sul telecomando per vederli ancora, qual è il problema?”.
Nell’intervista Lippi accennava, come fossero cose su cui già si lavora concretamente, anche a due programmi per la Rai, ovvero “un programma, in prima serata su Rai1, lo vorrei chiamare ‘Condominio Italia”‘. Parliamo di cause condominiali: quanto tempo, denaro e bile costano. Forse è meglio risolverle con un aperitivo fra condomini, no?” e “‘Ieri, oggi’, un vecchio format che parla di televisione, con spezzoni d’archivio”. ADNKRONOS