(www.corriereadriatico.it) – Maiorca – Il papà di una studentessa maiorchina ha denunciato davanti ai tribunali di Palma la scuola, perché la figlia di 13 anni deve leggere (come parte del programma obbligatorio) un “fumetto pornografico”. L’istituto è a Porreres (Maiorca) e lui si chiama Alex Sansó.
Il fumetto intitolato “Il blu è un colore caldo” è stato distribuito circa 10 giorni fa.
Gli studenti hanno dovuto leggerlo e realizzare un progetto. «Mia figlia mi ha detto che le faceva schifo e io sono rimasto stupito quando l’ho letto», racconta il genitore al sito spagnolo Abc, che ha sporto denuncia contro la maestra e l’istituto, tramite l’associazione Avvocati Cristiani.
I rapporti omosessuali
Il fumetto, secondo Sansó, racconta la storia di “una ragazza di 15 anni che ha rapporti lesbici con una donna adulta, la cui età non è chiara” e trasmette valori contrari a quelli che vuole instillare nella figlia, come l’uso di droghe o alcol, l’infedeltà e la pornografia. Sansó ha contattato altre famiglie, che hanno chiesto alla scuola di rimuovere il libro dal programma. «Il coordinatore della co-educazione dell’IES Porreres ha risposto che erano obbligati a dare questo materiale perché lo dice la legge Lgtbiq+ … Parliamo di immagini tra una ragazza e una donna, cunnilingus, baciare e altro. Mi sento a disagio“.
La replica
«Il coordinatore della co-educazione del centro ha anche detto che era un libro sano. Ma il protagonista muore di tossicodipendenza mentre fa sesso in spiaggia», aggiunge il papà, che chiarisce di non avere obiezioni sul fatto che il fumetto abbia un contenuto “lesbico” ma che “gli insegnanti stiano dando lezioni introduttive alla pornografia”. Sansó difende che con la sua denuncia intende “proteggere” sua figlia.
Il parere legale
Avvocati Cristiani denuncia che questo materiale scolastico è “indottrinamento ideologico” e ha sporto denuncia alla Corte Inquirente di Palma contro l’insegnante e il consiglio di amministrazione dell’Istituto per un reato di diffusione di materiale pornografico tra minori. Tale reato è tipizzato dall’articolo 186 del codice penale e prevede pene fino a 1 anno di reclusione.