Uccise l’italiana Paola Sandri: tribunale cinese lo condanna a morte

Paola Sandri

La Corte federale di Pechino ha condannato a morte il presunto assassino di Paola Sandri, l’italiana uccisa a coltellate nella capitale cinese nel 2006. La sentenza, secondo quanto riferisce “Il Giornale di Vicenza”, è stata letta alla presenza in aula del personale del Consolato italiano, che ha informato la famiglia.

L’omicidio

Era il 25 luglio 2006 quando il corpo Paola Sandri, ricercatrice vicentina dell’università di Lione e in Cina per un dottorato, fu trovato agonizzante dai custodi di un museo di Pechino. Quella sera era stata a cena con degli amici e, dopo averli salutati, stava rientrando da sola a casa. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’assassino si avventò sulla ragazza, che all’epoca aveva 29 anni, per portarle via la borsetta, colpendola con tre coltellate. Che le furono fatali.

Le indagini

Le prime indagini della polizia cinese non diedero esito, e fino al 2022 il caso di Sandri sembrava ormai destinato a venire archiviato senza alcun colpevole. La svolta l’anno scorso, quando i genitori della ricercatrice sono stati informati dall’ambasciata italiana in Cina che era stato arrestato il presunto omicida della figlia. Oggi, la notizia della condanna. La pena potrà venire commutata in ergastolo in caso di buona condotta in carcere. Ma per il padre di Paola, Luigi Sandri, dopo tanti anni di attesa “si è chiuso un cerchio”.
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