Non usa mezzi termini Sabino Cassese, presidente emerito della Corte Costituzionale, per commentare lo scontro in atto tra governo e Corte dei Conti sul Pnrr. A Tgcom24, il costituzionalista” difende la scelta di limitare i poteri della Corte, con lʼesclusione del “controllo concomitante” sui progetti del Piano. Una decisione”che ha creato malumori a viale Mazzini.
“È una cosa gravissima che i magistrati della Corte dei Conti stravolgano il concetto di Stato. Essi stessi sono parte dello Stato – tuona Cassese -. Avessero orgoglio della loro funzioni, non si metterebbero nella stessa condizione dell’associazione dei tassisti o dei rappresentati delle imprese balneari” chiedendo un tavolo di confronto con l’esecutivo. “Questo dà una sensazione negativa dello Stato e delle nostre istituzioni. Si è perduto il senso dell’unità dello Stato, di cui la Corte dei Conti è uno dei grandi corpi”, aggiunge.
Come spiega Cassese, i controlli preventivi e concomitanti sono una forma di cogestione, ossia “strumenti con cui il controllore si mette d’accordo con il controllato, e quindi il controllo non è una cosa seria”. La Corte dei Conti, continua il costituzionalista, “ha fatto grande chiasso su questo argomento”, dato che “continuerà a svolgere i controlli sul Pnrr”, ossia “quelli che riguardano l’economicità, l’efficienza e l’efficacia del Piano”.