Svizzera, la Camera: No armi elvetiche a Kiev

Zelensky

GINEVRA, 02 GIU – La Camera bassa del Parlamento elvetico ha respinto ieri una proposta che mirava ad autorizzare il trasferimento all’Ucraina di armi fabbricate in Svizzera.
La votazione ha avuto luogo il giorno in cui il presidente della Confederazione elvetica Alain Berset ha incontrato quello ucraino Volodymyr Zelensky nell’ambito del vertice della Comunità politica europea (Cpe) in Moldavia.
I due leader hanno discusso in particolare di questo argomento. Il Consiglio nazionale svizzero ha votato contro la proposta presentata da una commissione parlamentare.

Storicamente la Svizzera mantiene una posizione di neutralità, ma il dibattito sul tema agita il Paese dall’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio 2022. La Svizzera ha adottato tutte le sanzioni imposte dall’Ue contro Mosca, ritenute compatibili con la sua neutralità. Nonostante le pressioni di Kiev e dei suoi alleati, la Svizzera ha finora rifiutato di consentire ai paesi che dispongono di armi di fabbricazione elvetica di riesportarle in Ucraina.

Al vertice del Cpe, Kiev e Chisinau hanno esortato i leader europei a sostenerli maggiormente contro Mosca. Berset ha dichiarato su Twitter di aver avuto un “incontro produttivo con Zelensky sulla situazione sul campo, l’aiuto umanitario svizzero e la ricostruzione”. La radio nazionale svizzera Rts ha dichiarato che l’incontro è durato 25 minuti. I due leader hanno anche discusso dei beni bloccati, del ruolo della Svizzera nello sminamento e della posizione del Paese sulla riesportazione di armi.
“Credo che la posizione e il ruolo della Svizzera siano ben compresi dagli ucraini”, ha detto il presidente elvetico aggiungendo di essere pronto a visitare Kiev in qualsiasi momento. “Applichiamo la nostra legge. Abbiamo dimostrato fin dall’inizio che non eravamo indifferenti a ciò che stava accadendo e che eravamo fortemente impegnati a fianco dell’Ucraina”. (ANSA).