Si registrano cinque morti sul lavoro in Italia nelle ultime 24 ore: tre sono deceduti in Lombardia – un 25enne al primo giorno in un’azienda, un 33enne padre di un bambino di 8 mesi e un operaio 60enne – uno in Sardegna e uno in Calabria. Sconcerto e rabbia da parte dei sindacati: la Cub punta l’indice contro la precarietà e chiede controlli “veri” e l’istituzione del reato di ‘omicidio sul lavoro’, la Cgil pretende “interventi immediati e non solo parole: è una guerra continua”.
A Milano morto schiacciato da un macchinario un 25enne
Un 25enne originario del Bangladesh, Abdul Ruman, è morto all’ospedale Niguarda per le ferite riportate dopo essere rimasto schiacciato sotto un pesante macchinario. Ha riportato un trauma cranico e toracico e ferite a una gamba e a un braccio rivelatesi fatali. L’operaio era al suo primo giorno di lavoro alla Crocolux, un’azienda che si occupa della produzione di accessori in pelle a Trezzano sul Naviglio. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e ha disposto l’autopsia. Oltre al sequestro del macchinario, le indagini dovranno appurare se il giovane aveva un contratto regolare.
Nel Bresciano morto un 33enne travolto dal tronco di un albero
A Bagolino (Brescia) è morto invece un 33enne, Daniele Salvini mentre stava tagliando un albero. L’uomo – che stava lavorando per un’azienda addetta alle potature – è rimasto schiacciato da un tronco che non gli ha lasciato scampo. Quando sono arrivati i soccorritori, era già morto. La vittima, sposato da poco, era padre di un bambino di otto mesi. Secondo le prime ricostruzioni a travolgerlo non è stata la pianta che stava direttamente tagliando, ma una vicina danneggiata da anni dopo la tempesta Vaia del 2018. Il 33enne era residente nel paese della Valsabbia e lavorava per un’azienda locale.
A Macherio (Monza) morto operaio caduto da impalcatura
Il terzo decesso in Lombardia è quello di un operaio 60enne morto, dopo essere caduto da un’impalcatura all’interno di un cantiere edile a Macherio (Monza). L’uomo, residente a Cantù, ha perso l’equilibrio ed è caduto da un’altezza di circa due metri battendo a terra la nuca. E’ deceduto durante il tragitto verso l’ospedale di Desio. Nel cantiere di ristrutturazione di un’abitazione dove l’uomo stava lavorando, con regolare contratto di lavoro, sono arrivati i tecnici di Ats.
In Sardegna un uomo è caduto in un compattatore
Una vittima anche in Sardegna: all’Ecocentro di Portoscuso, nel Sulcis, un uomo è caduto in un compattatore di rifiuti ed è deceduto all’istante. I carabinieri stanno ricostruendo l’esatta dinamica dell’incidente per accertare eventuali responsabilità.
A Rende un 62enne è precipitato nel vuoto
Quarta vittima a Rende, in provincia di Cosenza, dove un uomo di 62 anni impegnato in alcuni lavori di tinteggiatura in un’azienda nella zona industriale si trovava su un ponteggio quando, per cause ancora in corso di accertamento, è precipitato nel vuoto da un’altezza di tre metri. È morto all’ospedale di Cosenza poco dopo il ricovero.
I dati
Nel 2022, secondo dati prudenziali dei sindacati, sono morte 1.500 persone per incidenti sul lavoro. Nei primi mesi del 2023 i decessi sono già centinaia.
La reazione dei sindacati
Vincenzo Greco, segreteria Cgil Milano e responsabile sicurezza sul lavoro, sottolinea che “siamo di fronte a una tendenza che non si inverte e questo è un fatto drammatico. Bisogna far rispettare la legalità cioè rapporti di lavoro contrattualizzati, le norme sulla sicurezza soprattutto sulla prevenzione e un sistema di controlli e sanzioni che non faccia passare l’idea di impunità”. Durissimo il segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli: “È una vergogna, governo dopo governo non cambia nulla: si istituisca il reato di omicidio sul lavoro e si chiudano le aziende, mantenendo il salario per i lavoratori, che non rispettano le leggi”.
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