E SE L’ITALIA… Verso un “Fronte del Buonsenso”?

Tavola Rotonda del 22 maggio 2023

E SE L’ITALIA… Verso un “Fronte del Buonsenso”?

Perché questa iniziativa

Non è saggio nascondere e nascondersi un problema grave, perché mentre si evita di affrontarlo diventa sempre più grosso, fino a diventare un guaio e poi un disastro. La situazione dell’Italia e dell’Europa, ma anche degli Stati Uniti e del resto del cosiddetto “Occidente”, è sempre più precaria e potrebbe portare al collasso definitivo.

È stata ideata e realizzata un’iniziativa che potrebbe dare il via ad una reazione costruttiva e corale, a cura del Centro Studi DEEEP (Democrazia, Etica, Educazione, Economia, Politica) di POLIS ETICA, Scuola Popolare di Educazione Civica e Politica per Cittadini.

Alla Tavola Rotonda, svoltasi lunedì 22 maggio, hanno partecipato un primo gruppo di quattro rappresentanti della Politica Istituzionale e di tre esponenti della Società Civile, a partire dal moderatore, Armando Manocchia (direttore di Imola Oggi e ideatore e conduttore della trasmissione tv PIAZZA LIBERTÀ, in onda sabato sera sul canale digitale terrestre di ByoBlu Tv).

Dall’agone politico sono intervenuti l’Europarlamentare Sergio Berlato (Fratelli d’Italia), l’Europarlamentare Francesca Donato (indipendente, gruppo politico italiano della DC), nonché il deputato Dimitri Coin (Lega), membro della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, il già deputato Vito Comencini (Lega), anch’esso membro della Commissione Esteri della Camera.

Tranne la Donato, fanno parte di forze attualmente al governo in Italia e che perciò hanno la responsabilità di curare gli interessi del Popolo italiano.

Pertanto, la loro opinione ha un rilievo notevole, anche se, separatamente, non avrebbe la forza necessaria ad influire.

Dalla Società Civile si aggiungono il Prof. Lorenzo Maria Pacini, docente di Filosofia della Politica presso l’Università Unidolomiti di Belluno, e il Dr. Stefano Vernole, ricercatore di geopolitica e responsabile delle Relazioni Esterne del CeSEM, Centro Studi Eurasia e Mediterraneo.

Questa Tavola Rotonda vuol essere solo il primo passo di un percorso non facile, ma può crescere grazie al contributo di tutte le forze sane in Italia consapevoli del problema, dalla Società Civile e dalla classe politica, dove una maggioranza di persone di BUONSENSO c’è e va solo stimolata ad aggregarsi per prendere forza e farsi sentire. Ne nascerebbe un FRONTE DEL BUONASENSO, trasversale a qualunque parte, dove, TUTTI INSIEME, con lo stile della POLITICA DI SCOPO, si contribuisca a risolvere il problema, facendone una vittoria di tutti e non di qualcuno sugli altri, tipico della POLITICA DI PARTE.

Un Fronte che si potrà allargare, già nelle prossime settimane, ad altri stati dell’Unione Europea.

Un Fronte che si farebbe forza anche delle iniziative diplomatiche già avviate da Cina, Vaticano e Brasile, per avviare un Tavolo di Pace per il conflitto tra Russia e Ucraina.

IL DIBATTITO

Visibile integralmente (circa 1 ora e 40 minuti) in video sul Canale YouTube di POLIS ETICA:

https://youtu.be/ovR5qxhAiSc

Il problema da affrontare è proprio un conflitto, quello in Ucraina, che il moderatore, Armando Manocchia, ha definito una GUERRA CIVILE, piuttosto che la guerra tra stati o una “invasione” da parte dei russi, come i media Occidentali l’hanno descritta, stranamente senza alcun dubbio o dissenso, da pensiero unico.

Da ciò sono emerse le tre serie di domande:

  1. Cosa sarebbe l’Occidente se smettesse di ripudiare anacronisticamente e di scacciare masochisticamente la sua nazione più vasta e ricca di risorse (la Russia), che storicamente e culturalmente è parte integrante dell’Europa da secoli?

Perché rinunciare ad un’abbondante disponibilità di risorse strategiche da est che, insieme alle notevoli capacità tecnologiche da ovest, darebbero benessere a tutto il mondo, nel pieno rispetto della Natura e del pianeta che ci ospita?

  1. Quale potrebbe essere una strategia o una linea politica che porti TUTTE le parti a costruire insieme un OCCIDENTE in armonia e in pace?

E, per arrivare a ciò, come convincere gli americani o, realisticamente, i vertici americani, che, se l’Europa avesse ottimi rapporti con la Russia, continuerebbe a mantenere ottimi rapporti con gli Stati Uniti d’America, né l’Europa ha alcuna intenzione o interesse nello scegliere o privilegiare gli uni o gli altri e che piuttosto americani e russi sarebbero in perfetta sintonia e armonia?

  1. Ritenete che siano molti coloro tra i vostri colleghi, nei rispettivi parlamenti, che siano disponibili a lavorare per tale risultato e che contribuirebbero a formare un FRONTE DEL BUONSENSO che porti l’Italia e l’Europa a costruire insieme agli americani e ai russi e a tutto l’Occidente un futuro nell’interesse di tutto il mondo?

E se il Popolo italiano e poi i Popoli d’Europa appoggiassero significativamente tale FRONTE DEL BUONSENSO, ciò convincerebbe anche i più indecisi, nell’interesse di tutti?

L’On. Dimitri Coin, forte anche della sua esperienza nella Commissione Esteri della Camera, ha usato un termine, EUROPA GEOGRAFICA, che include la RUSSIA, un’Europa completa che sarebbe la prima economia del mondo. Ha puntualizzato che fu il presidente russo Vladimir Putin a tentare questo approccio fin dall’inizio degli anni 2000, anche grazie all’iniziativa dell’allora premier italiano Silvio Berlusconi. Ha precisato che tutti i fenomeni degeneri in Europa, dalla Brexit alle forme di finanziamento che diventano un’arma di ricatto e controllo sugli stati membri fanno capo ad una sostituzione di fatto dell’Unione Europea con la NATO, una strategia dissimulata e diluita nel tempo per non farla capire all’opinione pubblica, ma che ad occhi attenti è palese, usando i media come propaganda di istituzioni “buone” che operano per i popoli, mentre perseguono ben altri intenti. Coin denuncia che i delegati di altri stati agli incontri europei sono molto più convinti della versione USA/NATO e puntano, in modi quasi da fanatici, solo alla distruzione della Russia. Cosa fare? Tenendo conto che il vero obiettivo finale è la Cina, che i vertici USA considerano come il loro vero pericolo, e che l’attacco alla Russia tramite l’Ucraina, destinata ad essere smembrata da alcuni voraci vicini, ha lo scopo di detronizzare l’alleato russo di Pechino, però i parlamentari si rendono conto che tale gioco è a danno dei propri popoli e, anche se non appare, cercano una strada per uscire dalla trappola, per quanto la propaganda sbandieri, anche tra i politici, che l’Italia va bene: “meglio della Cina!”. Quindi, Coin conferma che solo un popolo degnamente informato potrebbe reagire e farsi rispettare dai potenti, ridando forza alla buona Politica.

L’ex deputato Vito Comencini dopo un elogio a POLIS ETICA per aver avuto il coraggio di affrontare un tema chiave ma tabù, ha detto che il conflitto in Ucraina è stato voluto da altre nazioni, di certo non dalla Russia, il cui ruolo, anche storico-culturale (erede dell’Impero Romano d’Oriente, ha influito molto sull’evoluzione europea) dà fastidio quanto il suo potenziale (in risorse naturale e forza militare) che rende la Germania e l’Europa autonomi dal controllo oltre Atlantico. Non pensa che la maggioranza del popolo americano sia contro la Russia o voglia questa guerra, che invece è voluta da un Deep State, braccio armato dei veri poteri (Finanza deviata, Industria delle armi e della guerra, ecc.). Per Comencini è insopportabile l’ipocrisia di definire “nazisti” proprio coloro che il nazismo l’hanno combattuto, cacciato, inseguito e battuto e che, con coerenza, lo stanno facendo ancora adesso, al contrario del resto d’Occidente. I tentativi del primo governo Conte di fare dell’Italia la mediatrice sono stati stroncati. Riavere tale ruolo è difficile. Solo se si rompe il silenzio, come fa POLIS ETICA, e l’opinione pubblica si muove il BUONSENSO riemergerà, anche in politica. Non è solo la società ad essere disinformata e manipolata. In Parlamento hanno fatto votare le sanzioni e l’invio delle armi spacciandoli come i modi di far finire subito il conflitto e indebolire la Russia: è accaduto tutto il contrario, lamenta Comencini.

L’europarlamentare Sergio Berlato è stato esplicito fin dalle prime parole: «Sono sempre stato convinto che dovesse essere fatto ogni cosa che potesse far entrare la Russia in Europa, anziché osteggiarla e costringerla a finire nelle braccia dei cinesi. Sarebbe un successo geopolitico, ma avremmo anche risolto i problemi dell’approvvigionamento energetico, nonché avremmo un partner quantomeno efficace per gli scambi commerciali. Il conflitto russo-ucraino, nato nel 2014, non oggi, con migliaia di vittime innocenti da parte di un governo assolutista instaurato con un colpo di stato voluto dagli USA, non è una scelta dell’Europa. È piuttosto dovuto ad un’Europa che si è messa a fare lo zerbino degli Stati Uniti». E poi: «La posizione assunta ora dall’Europa non è solo miope, è una posizione MASOCHISTA, perché è interesse dell’Europa imporre la pace nel continente europeo. Certo non è interesse degli americani… A dirla tutta, il vero contendente della Russia non è l’Ucraina, ma DI FATTO è la NATO, cosa che ha condizionato tutti i paesi europei. Dobbiamo ottenere la Pace, a tutti i costi!»

L’europarlamentare Francesca Donato ha dato un vero scossone alla discussione, con un’analisi molto raffinata e realista sulle difficoltà nel reagire contro un sistema molto pervasivo e ormai fin troppo consolidato. Ma vede una speranza proprio nell’opinione pubblica americana, che sta condizionando l’attuale inquilino della Casa Bianca, inducendolo, in vista delle elezioni presidenziali a novembre 2024, a tener presente le crescenti proteste contro il sostegno all’Ucraina, anche contraddicendo gli esponenti dei paesi europei al G7 di Hiroshima, tutti allineati alla linea precedente contro la Russia e la Cina.

La Donato avvisa che la linea politica americana non è immutabile e se i leader europei non sono più prudenti e “meno realisti del Re”, finiranno per trovarsi con una bomba esplosiva in mano quando Biden, per non perdere le elezioni, si tirasse indietro, facendo il “pacifista”. Definisce la Von der Layen il classico esempi di “tappetino” degli USA. Descrive i vari gruppi parlamentari europei e come siano fin troppo controllati da soggetti pro-NATO e ostili alla Russia. Bisogna, perciò approfittare del cambio di linea di Washington per ottenere dei cambiamenti a nostro favore, zittendo i “corvi” appostati in Europa.

È convinta che la NATO non possa essere sciolta, almeno al momento, non avendo quasi tutti i paesi europei un esercito decente con cui soppiantarla, con un grosso rischio per la sicurezza. Afferma anche che la NATO, secondo lei, non è coinvolta in Ucraina, mentre lo sono i singoli stati che fanno accordi bilaterali con Zelensky.

Il Prof. Lorenzo Maria Pacini le risponde subito dopo, affermando che la NATO è il principale strumento di potere degli Stati Uniti in Europa; ed ora anche nel mondo. Perciò va eliminata al più presto.

Pacini ricorda le radici storico-culturali plurisecolari tra la Russia e il resto d’Europa, fino ad un secolo fa perfino con parentele con le altre case regnanti del continente. Lo scontro odierno è dovuto ad una guerra al sistema multipolare, con armi anche finanziarie che condizionano tutto e tutti. Avvisa che se: «si provasse a guardare ad est, si capirebbe che c’è la possibilità di affrancarsi da un dominio, senza però porsi sotto un altro dominio». Aggiunge che «Il problema è che non siamo più abituati, come popolo italiano e come popoli europei, a sviluppare quella partecipazione politica che è appartenuta soprattutto agli scorsi decenni, quando c’era una passione, a talvolta anche pericolosa e conflittuale, che però manifestava un interesse diretto alla legittimazione delle forme politiche». L’essere assuefatti ad un delega fiduciaria, senza controllo, ha permesso di tutto, a nostro danno. Chi pilota ciò è parte del mondo anglosassone, oltre Atlantico e nel Regno Unito.

Il Dr. Stefano Vernole ha esordito descrivendo il punto di vista americano: un’Europa potente e autonoma, grazie alla Russia, non è accettabile per i poteri forti negli USA, che hanno cercato, con Trump, di attrarre la Russia, per staccarla dalla Cina, ma, non riuscendoci, hanno rimpiazzato Trump con Biden, più “obbediente”. Si fa di tutto per creare un muro tra Russia e resto d’Europa, idem con la Cina. Il caso dei vaccini, ammettendo solo quelli “Occidentali”, è un atto chiaro di geopolitica e geoeconomia, tutto meno che sanitario. Per non cadere nella cosiddetta “Trappola di Tucidide”, affrontando allo stesso tempo Cina e Russia, l’obiettivo principale del conflitto ucraino è di spodestare Putin il cui chiaro indirizzo euroasiatico lede gli interessi dei poteri forti americani.

Per Vernole, non è vero che la NATO non ha avuto un ruolo fondamentale in tutto questo. Stoltenberg si è più volte vantato che la NATO, non solo abbia favorito il colpo di stato a Kiev nel 2014, ma abbia addestrato per otto anni l’esercito ucraino proprio per prepararlo al conflitto contro la Russia, poi dal febbraio 2022. Che abbia sempre influenzato ideologicamente i governi ucraini si ha conferma con Zelensky, eletto non come antirusso ma, sotto la pressione NATO, ha dovuto schierarsi per il conflitto contro la Russia. Inoltre, la NATO è profondamente coinvolta in questo conflitto: i tantissimi mercenari che combattono contro i russi in ucraina, sono soldati NATO senza la propria divisa nazionale, registrati come “volontari”.

D’accordo con la Donato che l’Italia non può avere un ruolo come l’hanno la Turchia o anche l’Ungheria: non ha la forza sufficiente, la massa critica, né a livello politico, né culturale, né economico e sociale, per farsi mediatrice vera e propria. Ospita il maggior numero di basi americane in Europa.

Finché c’è questa occupazione militare, l’Italia ha scarsissimo margine d’azione.

Però, l’Italia può formare un intergruppo di parlamentari volenterosi di diversi schieramenti che, insieme a tanti esponenti della Società Civile (il suddetto FRONTE DEL BUONSENSO) faccia da portavoce degli italiani nel chiedere la fine del conflitto ucraino o almeno un cessate il fuoco, nonché sostenendo i tentativi diplomatici già avviati da Cina, Vaticano e Brasile.

Per confermare che l’opinione pubblica dei popoli può avere un grande peso, Manocchia ha informato che in Italia si stanno raccogliendo le firme per la richiesta di un Referendum che abroghi la legge per inviare le armi in Ucraina.

La motivazione può essere riassunta da un famoso aforisma dello storico britannico Arnold Toynbee, che Manocchia ha citato: “Le civiltà non muoiono per omicidio, ma per suicidio”.

E se l’umanità esiste ancora è perché, quando è in pericolo, ha la capacità di far prevalere la saggezza e il buonsenso.

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