Roma, 23 maggio 2023 – Ci sarebbe l’Ucraina dietro il sabotaggio del gasdotto Nord Stream, lo scorso settembre nelle acque del mar Baltico. Secondo quanto riporta in Times gli investigatori federali tedeschi del Bka non hanno più dubbi e “puntano sulla pista ucraina”.
La pista ucraina
Gli agenti di Berlino hanno trovato “tracce di esplosivo militare a bordo dello yatch Andromeda”, acquistato da una compagnia ombra polacca, che celava la proprietà di due cittadini ucraini. Anche gli spostamenti dell’Andromeda hanno suggerito questa ipotesi: la yacht era partito qualche settimana prima del sabotaggio dal porto tedesco di Rostock. Era poi attraccato sull’isola danese di Christianso, che si trova non lontano dal luogo dove è esploso il Nord Stream. Il vascello quindi sarebbe stata la base per le operazioni di sabotaggio da cui esperti subacquei si sarebbero immersi per piazzare l’esplosivo.
Dai documenti risulta che sul vascello erano imbarcate sei persone, cinque uomini e una donna, tutti con passaporti bulgari e romeni falsi. A questo gruppo si sarebbero aggiunti in seguito altri due uomini non ancora identificati, ma che gli 007 tedeschi ritengono fossero sub militari giunti da Kiev e Odessa. Bruno Kahl, a capo dell’intelligence tedesca, non ha voluto però escludere nulla sottolineando che “vi sono indicazioni in tutte le possibili direzioni, nessun Paese al mondo, nessun servizio di intelligence al mondo è attualmente in grado di attribuire” con certezza il sabotaggio.
Medvedev: “Usa ci ripagheranno il Nord Stream”
Dmitry Medvedev, ex presidente e ora vice capo del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, ha attaccato ancora Washington sul Nord Stream, affermando che gli Stati Uniti dovranno ripagare i danni al gasdotto a Mosca, e ad alcune città ucraine. Sull’inchiesta sull’esplosione del Nord Stream, Medvedev ha sottolineato minaccioso “questo processo non è ancora stato completato e questa pagina non è chiusa”.
Secondo Londra i sabotatori erano russi
Ben Wallace, ministro della Difesa britannico, in conferenza stampa con l’omologo norvegese Bjorn Arild Gram ha ppuntato il dito contro Mosca, che ha “l’intenzione e la capacità” per prendere colpire le linee energetiche e di comunicazione sottomarine dell’Occidente. Mosca ha sottomarini e navi spia “progettati specificamente per potenzialmente sabotare o attaccare” le infrastrutture dei suoi avversari. Quindi Regno Unito e Norvegia hanno firmato una dichiarazione di intenti per aumentare la cooperazione contro le minacce sottomarine nell’Atlantico settentrionale e nel Baltico, specialmente dopo l’attacco dello scorso anno al gasdotto Nord Stream. “L’attacco al gasdotto ha portato a una collaborazione ancora più stretta” ha spiegato Wallace. E Gram ha aggiunto: “Il sabotaggio del Nord Stream dello scorso anno ci ricorda concretamente qual è la posta in gioco. Lavorando insieme, possiamo migliorare la nostra capacità di individuare i sottomarini, contrastare le potenziali mine e proteggere le infrastrutture critiche sul fondo marino”.
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