Milano, altre violenze sessuali: ragazzo violentato da 4 nordafricani

ambulanza e polizia

Milano – Ancora allarme violenze nelle notti della movida milanese. Due denunce che si aggiungono allo stupro di due settimane fa nei bagni della discoteca “Q Club” di via Padova e a quello di inizio aprile tra corso Como e piazza Einaudi.

In corso Como

(https://www.ilgiorno.it) – All’alba di ieri il soccorso alla 19enne americana, nella zona del divertimento di corso Como: lei ubriaca da non riuscire nemmeno a ricordare il suo nome, ma in grado di dire lucidamente all’amica “sono stata violentata”. Esce dalla discoteca, barcolla, un rivolo di sangue le esce dalle parti intime. Saranno le immagini delle telecamere stavolta a costituire le prove della violenza, unite al racconto che la giovane riuscirà a rendere gli investigatori una volta smaltita la pesante sbornia.

In via Lecco

A questa denuncia sulla quale stanno procedendo le indagini della squadra Mobile diretta da Marco Calì, se ne aggiunge una seconda arrivata, sempre nella notte, alle Volanti. Si tratterebbe dello stupro di gruppo ai danni di un ragazzo avvenuto pochi minuti dopo le quattro del mattino in via Lecco, zona Porta Venezia. Il ventiduenne ha raccontato agli agenti intervenuti di essere stato “accerchiato e violentato da quattro nordafricani” chiamati da un conoscente con il quale stava chiacchierando. Quest’ultimo gli avrebbe quindi “teso una trappola”, approfittando della zona deserta a quell’ora. Il giovane è stato soccorso e portato alla Mangiagalli, poi però non avrebbe formalizzato la denuncia e si sarebbe anche allontanato dall’ospedale.

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I precedenti

Un passo indietro, ora. La 31enne aggredita al “Q Club” nella notte del 7 maggio era stata immobilizzata e violentata nel bagno del locale, dove era andata con alcuni amici per trascorrere la serata. La giovane era riuscita a ricostruire davanti ai carabinieri quello che aveva subito: intorno alle 3 di notte si era allontanata dagli amici per andare alla toilette. Lì era stata raggiunta da uno sconosciuto che l’aveva costretta a subire una violenza sessuale. In quel caso, le telecamere del locale non erano state d’aiuto perché la discoteca non era provvista del sistema di videosorveglianza. Erano stati gli amici a dare l’allarme vedendola tornare molto turbata, dopo aver ascoltato il suo racconto.

All’inizio di aprile, invece, lo stupro in piazza Einaudi, a 500 metri dal Bosco Verticale: un 37enne senzatetto marocchino aveva abusato di una 23enne “agganciata” in corso Como dopo una serata in discoteca.