“È pseudoscienza”: la lezione del Nobel alle follie degli ambientalisti

John Clauser

La narrativa sul cambiamento climatico riflette una pericolosa corruzione della scienza che minaccia il benessere di miliardi di persone

(www.ilgiornale.it) – Il fondamentalismo ecologista prosegue il suo cammino verso il fanatismo, come dimostrato quotidianamente dagli eco-vandali, mentre sempre più accademici sposano le tesi non mainstream. A oltre trent’anni dal celebre appello di cinquecento esperti contro l’ecologismo irrazionale, la “coalizione CO2” americana continua ad accogliere nomi di spicco del panorama scientifico: l’ultimo entrato a fare parte dell’organizzazione realista sul clima è il premio Nobel per la Fisica 2022 John Clauser. E la sua visione sul cambiamento climatico è piuttosto caustica, sulla scia dei “ribelli” dell’alleanza: “Si tratta di pseudoscienza giornalistica”. Tranchant, categorico.

John Clauser e le posizioni mainstream sul cambiamento climatico

Premiato insieme ad Alain Aspect e Anton Zeilinger per”gli esperimenti con gli intrecci di fotoni che stabiliscono la violazione delle disuguaglianze di Bell e aprono la strada alla scienza dell’informazione quantistica”, il fisico statunitense non ha utilizzato troppi giri di parole:”A mio parere, non esiste una vera crisi climatica. C’è, tuttavia, un problema molto reale nel fornire uno standard di vita dignitoso alla numerosa popolazione mondiale e una crisi energetica associata. Quest’ultimo viene inutilmente esacerbato da quella che, a mio avviso, è una scienza del clima errata”, riporta Climato-realistes. “Non c’è nessuna crisi climatica”, esattamente come sostenuto in una dichiarazione che raccoglie più di 1.500 firme tra cui quella di un altro premio Nobel per la Fisica, Giaever.

Le parole del premio Nobel sono inequivocabili su ciò che pensa dell’attuale narrativa sul clima: “La narrativa popolare sul cambiamento climatico riflette una pericolosa corruzione della scienza che minaccia l’economia mondiale e il benessere di miliardi di persone. La fuorviante scienza del clima si è trasformata in una massiccia pseudoscienza giornalistica scioccante. A sua volta, la pseudoscienza è diventata un capro espiatorio per un’ampia varietà di altri mali non correlati”.

Un altro duro colpo per i talebani del cambiamento climatico e per le loro teorie, sbertucciate da un fisico mondiale e non dal primo influencer-youtuber a caccia di visibilità. I talebani – quelli che passano il tempo a danneggiare i monumenti e a ripeterci di non fare barbecue per contrastare le emissioni di polvere sottili – proveranno a trovare qualche legame tra Clauser e un’industria inquinante o un “pessimo” partito politico, ma la parola di un premio Nobel varrà pure qualcosa.