Un visone ha il Covid: abbattuti 1600 capi nel bresciano

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(www.ilgiornale.it) – Il focolaio di Covid all’interno dell’allevamento di visoni di Calvagese (Brescia), che contava 1.600 esemplari, è stato risolto nelle scorse ore. L’ordinanza del ministro della Salute, Orazio Schillaci, era stata firmata il 3 maggio e pubblicata il 6 in Gazzetta Ufficiale con il Dipartimento veterinario di Ats Brescia che ha stabilito l’abbattimento di tutti gli animali dell’allevamento bresciano di visioni dove era stato trovato un capo affetto da Covid.
I test positivi al covid e l’abbattimento

I test erano stati effettuati lo scorso 26 aprile terminati con la scoperta di un caso di positività per Sars-CoV-2. I visoni bresciani peraltro erano in attesa di un “ricollocamento“ visto che la legge prevedeva la dismissione degli allevamenti di animali da pelliccia entro il 30 giugno del 2022. Situazione che aveva costretto Giuseppe Cerri, titolare dell’allevamento, a rimanere ferma per oltre due anni. L’allevamento, infatti, fino all’abbattimento di tutti i capi disposto dal ministero si era limitato alla cura quotidiana dei capi, senza possibilità di vendita o guadagni.
I mancati indennizzi del Conte bis

Intanto gli allevatori italiani aspettano ancora gli indennizzi promessi dal Governo con un decreto del 30 dicembre 2022: circa sei milioni di euro che dovrebbero essere suddivisi a seconda delle dimensioni degli allevamenti (tredici quelli del genere in tutta Italia). Per legge il ministro dell’Agricoltura (all’epoca Stefano Patuanelli, oggi Francesco Lollobrigida) avrebbe dovuto disciplinare entro il 31 gennaio 2022 le modalità di indennizzo degli allevatori e anche le modalità della eventuale cessione dei visoni rimasti in questi allevamenti a strutture e centri di ricovero per animali selvatici. Secondo un censimento condotto dalla Lav dal marzo 2022 al marzo 2023 sono morti 560 visoni e dei 5.739 visoni presenti a marzo 2022 oggi ne sono rimasti 3.352 in 4 strutture tra Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo.