“Razzismo e islamofobia”, Soumahoro va all’Onu a infangare l’Italia

Soumahoro ed Elly Schlein

(https://www.ilgiornale.it) – Occhi puntati sull’Italia. Anzi, contro l’Italia. Aboubakar Soumahoro ha portato il nostro Paese davanti alle Nazioni Unite. E, a quanto pare, non per elogiarlo. Tutt’altro: il deputato del gruppo misto ha infatti comunicato che a Ginevra, dove l’Onu ha ospitato la prima riunione dei parlamentari afro-discendenti d’Europa, ha parlato delle disuguaglianze e dei “razzismi delle destre estreme” che avanzerebbero anche in casa nostra. Secondo l’esponente politico di origini ivoriane, infatti, in materia di discriminazioni legate al colore della pelle l’Italia sarebbe tornata indietro di 100 anni. Un convincimento tutto politico, come si evice dalle argomentazioni utilizzate dall’ex sindacalista per lanciare l’allarme.

Aboubakar Soumahoro e Bergoglio

Soumahoro: “Indietro di 100 anni sul razzismo”

Sui social, Soumahoro si è difatti indignato per il titolo dell’ultimo numero di Panorama: “Un’Italia senza Italiani”. Nel relativo articolo si parlava delle zone del nostro Paese in cui gli italiani sono diventati una minoranza rispetto a un’immigrazione disordinata. “Siamo nel 2023, ma sembra di fare un balzo di 100 anni e tornare nel contesto di quel buio ventennio. Il messaggio è che le persone con il colore della pelle nera, anche quelle nate in Italia e con background migratorio, non potranno mai essere italiane. E questo arriva pochi giorni dopo che il ministro Lollobrigida ha parlato della minaccia di ‘sostituzione etnica’. Ricordo che Italiani si nasce e italiani si diventa”, ha denunciato il parlamentare. Poi l’ex sindacalista ha parlato di “sdoganamento e banalizzazione dei razzismi”, fenomeno che a suo avviso starebbe sprigionando l’odio “in tutte le sue articolazioni sia sul piano sociale che digitale”.

Aboubakar Soumahoro e Lamorgese

L’intento di silenziare, intimidire e criminalizzare le voci di chi resiste e si batte contro i razzismi e l’islamofobia non avrà successo“, ha promesso ancora Soumahoro, che in un successivo post ha pubblicato una propria foto all’Onu durante i lavori dei parlamentari afro-discendenti d’Europa. L’appuntamento ha avuto come obiettivo quello di strutturare un’alleanza tra i suddetti parlamentari “per combattere appunto razzismi, discriminazioni e disuguaglianze legate al colore della pelle”. Certo, che questi deprecabili fenomeni vengano imputati anche al nostro Paese lascia di stucco. Peraltro, l’accostamento tra le discriminazioni e le norme sui migranti appare erroneo, dal momento che i recenti provvedimenti governativi stabiliscono dei criteri di legalità e non operano certo distinzioni su base razziale o in riferimento al colore della pelle, come ovvio e giusto che sia.