Inchiesta sui fondi pubblici destinati alla cooperativa Rear: faro dei pm anche sui fedelissimi, l’assessore Carretta e la presidente della Sala Rossa Grippo
(https://www.affaritaliani.it) – Un controllo di routine, su uno degli ultimi appalti acquisiti dalla Rear, avrebbe portato alla luce anomalie sulla gestione dei pagamenti pubblici per i servizi erogati dalla società. Il deputato Pd Mauro Laus, tra i soci più in vista e figura di peso sulla scena politica torinese, è indagato per condotte riconducibili alla malversazione. E il faro degli inquirenti – si legge su La Stampa – si allarga sui suoi fedelissimi, già collaboratori nella cooperativa: la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo e l’assessore ai Grandi Eventi Mimmo Carretta.
Il sospetto è che di parte del denaro destinato alla Rear, cooperativa multiservizi fondata nel 1984, colosso nel settore, non sia stato fatto buon uso. Anzi. Che sia stata utilizzata per questioni private, che nulla c’entrano con le attività di vigilanza e sicurezza. La Guardia di finanza, nelle scorse settimane, si è presentata negli uffici della Rear, della Regione, e del Forte di Bard in Valle d’Aosta, dove la coop gestisce l’appalto per l’attività di presidio e accoglienza dei visitatori, per acquisire registri contabili, contratti, bilanci. Accertamenti esplorativi. Tra i documenti al vaglio degli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dal pubblico ministero Alessandro Aghemo, ce ne sarebbero diversi che riguarderebbero l’attività di Mimmo Carretta, dipendente della Rear in aspettativa, e di Maria Grazia Grippo che da maggio 2018 a dicembre 2021, per la società si è occupata della comunicazione esterna, delle relazioni con i media e dell’ufficio stampa. Carretta, dopo essere stato segretario provinciale del Pd, è entrato nella giunta Lo Russo di cui è stato un sostenitore della prima ora. Grippo è diventata presidente della Sala Rossa sull’onda delle oltre 1.200 preferenze ottenute. Un sodalizio che costituisce una delle principali architravi del Pd torinese di cui Laus è a tutti gli effetti un big con una forte influenza.
I controlli e le acquisizioni della Guardia di finanza proseguono per fare chiarezza sull’utilizzo dei proventi derivanti dalle commesse pubbliche ottenute da Rear. Una lunga lista: il Museo Egizio, il Museo del Cinema, l’Università di Torino, il Teatro Stabile di Torino, per fare qualche esempio che riguarda la città. E ancora. I Musei Civici del Comune di Verona, l’auditorium “Parco della Musica” del Comune di Roma, il Comune di Bardonecchia.
Negli anni non sono mancate le accuse di stipendi troppo bassi, a cinque euro lordi l’ora. E nel dicembre 2012 il regista Ken Loach aveva dato forfait al Torino Film Festival con la decisione di non ritirare il premio «Gran Torino» in segno di solidarietà con i lavoratori della cooperativa al Museo del Cinema. Non solo. In passato anche le polemiche per appalti sotto soglia. Sconti che le altre imprese, dicono i maligni, non riescono a praticare.
Principale società del settore nell’area piemontese, la Rear è considerata un gigante tra le cooperative multiservizi. Con un bilancio 2021 chiuso con un utile di 53 mila euro. Controlla una società immobiliare, la Futura Investimenti proprietaria del complesso immobiliare di Grugliasco, dove c’è la sede amministrativa della società, e l’omonimo l’istituto di vigilanza privata. Tra le iniziative finanziarie messe a segno negli ultimi anni, stando all’ultimo bilancio depositato ed esaminato dagli investigatori, c’è l’acquisizione di una quota di 15 mila euro del capitale del Consorzio nazionale servizi di Bologna. Tra gli investimenti immobiliari effettuati dalla Rear anche l’acquisto di uno stabile della Utet Grandi Opere tra il 2004 e il 2005.