VENEZIA, 29 APR – La Pubblica amministrazione italiana presenta un debito commerciale di parte corrente nei confronti dei propri fornitori, in gran parte Pmi, che nel 2022 ha toccato i 49,6 miliardi di euro, praticamente lo stesso livello del 2019, anno pre-pandemia. In rapporto al Pil, i mancati pagamenti ammontano al 2,6%. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia), che ha elaborato i dati presentati nei giorni scorsi dall’Eurostat.
Nessun altro paese dell’Ue a 27 registra un’incidenza così elevata: in rapporto al Pil, nel 2022 i debiti commerciali della Spagna erano pari allo 0,8%, in Francia all’1,5 e in Germania all’1,6.
In questi 49,6 miliardi sono inclusi i pagamenti di parte corrente, ma non quelli in conto capitale, per cui potrebbero non essere stati ancora onorati un’altra decina di miliardi di euro. Nel 2022 – ricorda la Cgia – la Pa italiana ha speso per funzionamento e performance complessivamente 171,4 miliardi di euro, di cui 115,2 di consumi intermedi e 56,2 di investimenti pubblici. In linea teorica possiamo affermare che il 43% dei consumi intermedi della Pa non sarebbe stato ancora liquidato. (ANSA).