La saggezza del Tribunale Supremo Militare

Tribunale Militare

LA SAGGEZZA DEL TRIBUNALE SUPREMO MILITARE: PER UNA VERA PACIFICAZIONE NAZIONALE

di Daniele Trabucco – Il Tribunale supremo militare, con la sentenza 26 aprile 1954, 747, nell’attribuire ai membri delle forze armate della Repubblica sociale italiana la qualifica di combattenti e nel negarla alle formazioni partigiane sia per la mancanza di segni distintivi riconoscibii a distanza, sia per la loro esclusione dall’assoggettamento alla legge penale militare, svolge una considerazione di altissimo livello in termini di vera pacificazione nazionale, lontana anni luce dalla retorica vuota, stantia e ripetitiva (oltre che banale) di ogni 25 aprile:

Questo Tribunale Supremo Militare ricorda l’anelito di pacificazione che pervade tutto il popolo italiano e tutti i partiti, nessuno escluso, anelito tradotto dai singoli Governi che si sono susseguiti, dal 1946 ad oggi, in decreti di sovrana clemenza, intesi a porre sempre più sullo stesso piano morale tutti gli italiani in buona fede, per modo che tutti si sentano figli della stessa Patria, e non vi siano più dei tollerati, degli umiliati e dei reietti, cui si possa, ad ogni istante, rinfacciare un passato che fu piuttosto opera del fato, che degli individui, salvo la legittima repressione dell’azione delittuosa, da chiunque commessa, secondo i canoni immutabili del puro diritto“.
Un’altezza di pensiero che i “celebranti laicisti” delle ricorrenze repubblicane non sono in grado nè di comprendere, nè di sviluppare.

Daniele Trabucco – costituzionalista