Roma, 26 apr (Adnkronos) – “Le prime scelte di Schlein rappresentano una mutazione genetica: da partito riformista a un partito massimalista di sinistra”. Così il senatore Enrico Borghi, a ‘Repubblica’, annunciando il suo addio al Pd e il suo passaggio a Iv.
“Ho fatto diverse interviste dopo l’elezione di Schlein e ho posto i temi della sicurezza e della difesa, dei cattolici e dei democratici, di una necessità di una sintesi tra culture. Su questi argomenti non ho ricevuto alcuna risposta e come sappiamo in politica i silenzi contano più delle parole pronunciate. Invece ho sentito parole chiare su un altro versante, e cioè sull’utero in affitto”, spiega Borghi.
“Se c’è la capacità di costruire politica mettendo le persone dietro l’idea, io penso che Renzi possa insieme ad altre figure contribuire alla nascita di un nuovo soggetto”, dice tra le altre cose il senatore. Lei è stato indicato dal Pd componente del Copasir: si dimetterà? “Se fossi stato presidente del Copasir mi sarei dimesso, ma permanendo nella mia condizione di parlamentare di opposizione rispetto la prassi parlamentare e anche il ruolo per il quale sono stato indicato”, risponde Borghi.
L’addio di Marcucci
E’ arrivato il momento. Il Pd esplode. Elly Schlein è arrivata alla guida del Nazareno da poche settimane e già raccoglie i primi addii. E uno di peso è quello di Andrea Marcucci, ex capogruppo del Pd e storico membro del partito. Nei giorni scorsi aveva espresso tutte le sue perplessità riguardo al nuovo corso della segreteria di Elly Schlein e ora dalle parole è passato ai fatti. Marcucci ha deciso di non rinnovare la tessera del Pd e sostanzialmente di lasciare il partito.