Sono 19 le imbarcazioni arrivate nella notte a Lampedusa, soccorse al largo dell’isola o approdate direttamente sulla terraferma, con a bordo complessivamente 705 migranti. Dieci, nello specifico, i barchini agganciati da mezzanotte fino all’alba con a bordo 316 persone. All’hotspot di contrada Imbriacola, all’alba, c’erano 2.698 ospiti, a fronte di una capienza prevista per poco meno di 400 persone.
I migranti che viaggiavano su 14 dei 19 barchini agganciati la scorsa notte hanno parlato di “navi madre”. Grosse imbarcazioni, verosimilmente pescherecci, che hanno messo in mare i barchini di metallo di 6 o 7 metri con a bordo quasi sempre gruppi di 35 persone e in un paio di casi di 40.
Per queste traversate, cominciate da Sfax in Tunisia, i migranti – originari di Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea, Gambia, Mali, Nigeria, Senegal, Sierra Leone e Camerun – hanno pagato fino a 3 mila dinari tunisini. Si tratta di racconti che dovranno essere vagliati dagli investigatori, ma ritenuti verosimili perché la presenza di “navi madre” non è certo una novità tanto sulla tratta Libia-Lampedusa, quanto su quella dalla Tunisia.
La situazione nell’hotspot
Sull’isola è, ancora una volta, emergenza nel centro di prima accoglienza. Ieri, con i due traghetti di linea per Porto Empedocle, su disposizione della Prefettura di Agrigento, erano stati trasferiti complessivamente 539 migranti: gli ultimi in ordine di tempo sono stati 359 sulla motonave Pietro Novelli che ha attraccato all’alba a Porto Empedocle. Per oggi, la Prefettura, d’intesa con il Viminale, ha disposto un ulteriore spostamento, con la nave di linea, di 180 che dopo l’arrivo a Porto Empedocle verranno portati a Messina, Palermo, Caltanissetta e in Basilicata e Molise.
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