La Commissione Ue ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia per le normative sui lavoratori stagionali. Secondo Bruxelles il nostro Paese, insieme ad altri nove, non ha pienamente recepito la direttiva comunitaria in materia, che ha lo scopo di assicurare condizioni di vita e di lavoro dignitose, pari diritti e una tutela sufficiente dallo sfruttamento.
“Garantire il pieno rispetto della direttiva – sottolinea la Commissione – è un presupposto importante per attrarre nell’Ue la manodopera necessaria per il lavoro stagionale ed eventualmente anche per contribuire a ridurre la migrazione irregolare”. Per Roma ci sono ora due mesi di tempo per rispondere alle argomentazioni dell’esecutivo Ue.
Nel mirino anche i contratti a termine nella P.A.
Ma l’Italia è ritornata nel mirino di Bruxelles anche per le condizioni di lavoro discriminatorie nel settore pubblico e per l’abuso dei contratti a tempo determinato. La Commissione Ue ha inviato a Roma un parere motivato, secondo passo della procedura avviato a luglio 2019, evidenziando che “la normativa italiana non previene né sanziona in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico”. tgcom24.mediaset.it